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                                                                                                                                                                                                                                                                                                               di Alessandro Savoia

Paolisi (Bn) – Con la classe arbitrale che ci ritroviamo può succedere qualsiasi cosa. Anche che un giocatore, sostituito tra il primo e il secondo tempo, si ritrova sbattuto sul comunicato ufficiale con una squalifica di ben quattro giornate, senza aver fatto assolutamente nulla. Il motivo? “Per aver colpito con pugni la porta dello spogliatoio del direttore di gara ed avergli rivolto frasi ingiuriose ed offensive”. E’ quanto accaduto a Rosario Lauriello, centrocampista del Paolisi 2000, apparso turbato per una squalifica che vuole accettare. “Sono stupito e molto rammaricato – spiega lo stesso Lauriello -, anche perché ho visto tutto il secondo tempo dagli spalti e al fischio finale negli spogliatoi non ci sono nemmeno entrato. E pure se fossi entrato, non mi sognerei mai di rivolgermi ad un arbitro o a qualsiasi altra persona con questi toni. Chi mi conosce sa che ragazzo sono, proprio per questo mi fa rabbia, molta rabbia scoprire ritrovarsi al centro di questi episodi che, sia nel calcio che nella vita di tutti i giorni, non fanno parte del mio modo di comportarmi. Non mi capacito, così come il mister e i miei compagni di squadra, come possa essersi trovato il mio nome in quel comunicato che tutti possono leggere, la mia immagine deve essere infangata per via di un arbitro che ha abusato del suo potere. E’ una ingiustizia, è assolutamente grave che un arbitro prenda un numero a caso per poi punirlo per una cosa che non ha fatto. Sono deluso, dispiaciuto, ma deciso a fare chiarezza”.

Già, perché il Paolisi 2000 già nel tardo pomeriggio di ieri si è attivata per presentare ricorso. “Lo faremo innanzitutto per il ragazzo – spiega in una nota la società caudina -, in quanto in quel comunicato sono state riportare delle autentiche menzogne grazie alle segnalazioni di un incompetente commissario di campo. Abbiamo perso la partita sul filo di lana ed è ovvio che in quei momenti gli animi si possono surriscaldare, ma nessuno dei nostri tesserati, meno che meno Lauriello che a fine partita non è entrato neppure negli spogliatoi, si sarebbe permesso di essere protagonista di tali episodi. Noi stiamo al penultimo posto in classifica e onoriamo il campionato facendo degli enormi sacrifici per portare avanti il discorso calcio in questo paese, poi succedono questi avvenimenti che sinceramente ti fanno venire la voglia di mollare tutto. Abbiamo già tanti problemi, adesso si aggiunge anche la beffa che dobbiamo difendere un ragazzo innocente, perdendo tempo e denaro che nessuno mai ci risarcirà. Tutto ciò lo troviamo assurdo, arriveremo fino in fondo a questa storia: quell’arbitro e quel commissario di campo non meritano di far parte del nostro mondo”.