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Benevento – Uno scambio di pareri cordiale ma serrato, più che la presentazione di un libro. Anche perché l’opera “Dall’Ultimo Banco”, che la giornalista e scrittrice torinese Lucetta Scaraffia ha illustrato al teatro San Vittorino questo pomeriggio, è uscita nel 2016, dunque due anni fa. Il contenuto sarebbe anche semplice da riassumere se non fosse per gli spunti di dibattito che è in grado di alimentare. Si parla del ruolo della donna in un contesto specifico, quello ecclesiastico. Secondo la Scaraffia – ma non solo –  la presenza femminile nella Chiesa non è riconosciuta come dovrebbe. “Il mondo ecclesiastico è pieno di donne che tengono in piedi l’intera struttura senza avere un ruolo istituzionale riconosciuto. Dal tempo di Giovanni Paolo II il numero di esponenti femminili in posizioni decisionali non è aumentato, un segno tangibile che la Chiesa non riesce ad essere al passo coi tempi”, ha sostenuto con fermezza dal palco dell’auditorium del centro cittadino. 

A fare da contraltare ad alcune posizioni dell’autrice l’Arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, che ha animato la discussione insieme al giornalista Marco Demarco e al Sindaco di Benevento Clemente Mastella. Monsignor Accrocca ha tuttavia condiviso diversi tratti del pensiero della Scaraffia: “Pur essendo vicini a una percentuale vicina all’80% del totale di donne a svolgere mansioni religiose, poche di esse sono in ruoli di comando. E’ un trend che si può invertire nel tempo e personalmente non avrei alcun problema a vedere un maggior numero di donne in ruoli istituzionali. Anzi, penso che la concretezza del pensiero femminile in molti casi sia unica. Il problema non è di sesso, che esso sia maschile o femminile non fa differenza. Il problema deve essere legato sempre alle capacità”. 

Stuzzicato dalla domanda su una possibile elezione del Papa da parte di cardinali di sesso femminile, Accrocca ha risposto diplomaticamente: “Tecnicamente non è impossibile che una donna possa essere un giorno eletta cardinale. Il diritto canonico stabilisce che a una donna l’episcopato sia inaccessibile, ma non dice lo stesso sul cardinalato, che è accessibile anche ai laici. E’ successo che uomini non sacerdoti siano stati eletti cardinali. Ovvio, da qui a dire che un giorno avremo una donna cardinale la strada è lunga, ma le ultime uscite di Papa Francesco sul ruolo della donna hanno mostrato grande apertura in merito a una crescita del suo peso istituzionale all’interno della Chiesa”. 

Secondo la Scaraffia gli aspetti legati alle donne sono imprescindibili per il futuro della Chiesa: “Non si può pensare a un avvenire senza donne. Le donne tengono in piedi la struttura e non possono più accettare di servire senza essere ascoltate”. L’autrice ha comunque ribadito di essere contraria a un ruolo episcopale della donna: “Non sostengo l’idea della donna Sacerdote, pur riconoscendo che tantissime omelie recitate dai sacerdoti attuali sono bruttissime e che tante donne ecclesiastiche riuscirebbero certamente a fare di meglio” – ha rimarcato -; “in un mondo che spinge per l’uguaglianza in ogni campo, la differenza che traccia la Chiesa tra uomo e donna nel sacerdozio è un’eccezione che mi piace. Rivendico, così come tante teologhe, una considerazione per la quota femminile in seno alla Chiesa. Un ruolo decisionale, ciò che è mancato negli ultimi tempi e che ha impedito all’intera istituzione di tenersi aggiornata,venendo meno alla funzione innovativa svolta nel corso degli anni. Se prima la chiesa fungeva da precursore, ora recede dinanzi al cambiamento culturale. Occorre una svolta”.