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“Il vostro ritrovarvi, nella comunione e nella fraternità, è occasione propizia per affrontare con audacia problemi delle vostre comunità e del territorio nel quale siete inseriti. Non stancatevi di testimoniare alle persone affidate alla vostra cura episcopale l’amore che sperimentate nell’incontro con Gesù“. Lo scrive papa Francesco in un messaggio a mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, avendo “appreso con piacere che un gruppo di vescovi di diocesi in zone cosiddette ‘interne’ si ritrovano in un convegno per affrontare, da un punto di vista pastorale, le sfide emergenti nell’odierna società”.

Rivolgendo a ciascuno il suo “fraterno saluto” ed “esortando ad attingere sempre nuovo entusiasmo dalla fede in Gesù, il Maestro paziente e misericordioso, per proseguire con gioia la missione a servizio del popolo santo di Dio”, il Pontefice – nel messaggio riportato dal Sir – indica la strada da seguire: “Abbiate uno sguardo preferenziale alle situazioni più disagevoli e a quanti vivono in condizioni precarie. Siate presenza consolante soprattutto dove maggiore è il disagio, coinvolgendo i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici nei vostri progetti pastorali”. Per Francesco, “è necessario che le parrocchie e tutte le realtà ecclesiali diventino sempre più palestre di vita cristiana, scuole di servizio al prossimo, specialmente ai bisognosi, che attendono concreti gesti di solidarietà. Non lasciatevi paralizzare dalle difficoltà, ma mettetevi sempre in cammino, in movimento, sempre aperti e disponibili agli altri”.

“Il nostro tempo – aggiunge – è caratterizzato da individualismo e indifferenza che determinano solitudini e lo scarto di tante esistenze. La risposta cristiana non sta nella rassegnata constatazione della povertà valoriale di oggi o nel nostalgico rimpianto del passato, ma nella carità che, animata dalla speranza, sa guardare con tenerezza l”oggi’ e, con umiltà, rendere nuove tutte le cose”. Il Papa conclude rinnovando il suo apprezzamento “per l’importante iniziativa volta a favorire un sereno confronto, nella ricerca di atteggiamenti e progetti utili alla popolazione”, e ringrazia per la “sollecitudine nell’annuncio del Vangelo”.