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Benevento – Ha fatto rumore e continuerà a farlo anche nei prossimi giorni. L’operazione “Par Condicio” ha smascherato un’organizzazione criminale dedita all’alterazione di concorsi pubblici operante tra Roma e Benevento. E con il passare delle ore continuano a emergere ulteriori dettagli: una fitta rete tessuta tra promesse, soldi e pen drive. Gli inquirenti stanno provando a ricostruire le parti del mosaico che ancora mancano ma il quadro, di per sé, è abbastanza chiaro. 

Il “mercato delle pennette“, così è stato ribattezzo. In pratica ogni aspirante candidato “acquistava” la banca dati contenente quiz e risposte della prova preselettiva di un concorso per l’accesso al corpo dei vigli del fuoco. Pagare denaro, vedere… pen drive. Il primo step di un percorso che avrebbe successivamente portato al superamento anche delle prove fisiche. Era il modus operandi portato alla luce questa mattina, con tanto di violazione delle norme di quarantena in piena emergenza covid-19.

Per spostarsi bastava infatti prendere in “prestito” un’autovettura dei Vigili del Fuoco e il gioco era fatto. In giro per la provincia sannita fino a Napoli, eludendo i controlli per trasportare il prezioso e costoso carico.

Un giro di affari che, stando a quanto comunicato dalla Guardia di Finanza, avrebbe fruttato almeno 373.500 € (cifra oggetto di sequestro preventivo). “Le perquisizioni domiciliari effettuate in mattinata fornivano oggettivo riscontro a quanto finora accertato e quanto evincibile dalle captazioni, visto che nell’abitazione dei soggetti destinatari della misura custodiale venivano rinvenute ingenti somme in contanti, profitto dei delitti in esame, opportunamente occultate: in particolare, nell’abitazione di residenza del Vice Prefetto, a Roma, veniva rinvenuta una somma in contanti pari ad euro 45.000,00 circa, nascosta sotto il battiscopa di un mobile della cucina; nel garage dell’abitazione del funzionario attualmente in servizio presso i Vigili del Fuoco di Benevento, sita a Benevento, veniva ritrovata la somma in contanti di euro 48.000,00 circa, mentre in un armadietto del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento, all’interno di un armadietto senza nome, veniva sequestrato l’importo di euro 156.000,00 circa in contanti, celati in un borsone in cui era sovraimpresso il cognome dell’arrestato; ed ancora, nell’abitazione di uno dei figli del funzionario dei VV.FF. in pensione destinatario di misura cautelare in carcere veniva sequestrata la somma in contanti di euro 35.000,00 circa“.

Soldi, tanti, per entrare in possesso delle fatidiche pen drive, alcune delle quali recuperate dagli investigatori durante le perquisizioni. “Molti candidati o aspiranti tali, indagati nel procedimento in esame, avrebbero spontaneamente consegnato il supporto informatico contenente la banca dati delle prove preselettive“.

Attualmente sono 118 i soggetti iscritti nel registro degli indagati, tra questi personalità appartenenti a forze di polizia e dei vigili del fuoco. Ma l’inchiesta promette di regalare novità. Sono infatti in corso ulteriori indagini per individuare “pubblici ufficiali corrotti e analoghi episodi delittuosi. Nei prossimi giorni si procederà all’interrogatorio di tutti i soggetti coinvolti, anche di quelli non raggiunti da misura cautelare“.