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Sottoscritto un importante protocollo d’intesa tra l’Ente Parco Regionale del Taburno Camposauro ed il Polo Museale della Campania. Il presidente dell’Ente Parco, Costantino Caturano, e il direttore del Polo Museale, Anna Imperatore, hanno firmato un accordo di collaborazione, unico nel suo genere, per rilanciare e valorizzare in modo sinergico il territorio sannita mediante la messa in atto di iniziative e progetti volti a promuovere le eccellenze ambientali dell’area protetta del TaburnoCamposauro collegandole con la storia e la cultura che da sempre hanno reso il Sannio protagonista. A riguardo il Presidente Caturano afferma: ‘Continua l’attività di rilancio dell’area protetta del Taburno-Camposauro. Sono particolarmente contento di aver raggiunto un accordo con il Polo Museale della Campania per rafforzare gli strumenti in grado di diffondere la conoscenza del patrimonio ambientale e culturale presente nel Sannio. Un grazie particolare va a Ferdinando Creta, direttore del Museo Archeologico del Sannio Caudino, che si è reso promotore di tale protocollo d’intesa e che porterà sicuramente ad un interscambio di esperienze e buone prassi per riqualificare e diversificare l’offerta turistica in modo da cercare di produrre miglioramenti significativi nella valorizzazione e nella fruizione del patrimonio culturale ed ambientale che devono ritornare ad essere collegati tra loro nell’interesse del nostro territorio. Soprattutto da questa considerazione nasce l’esigenza di tale accordo. Non si può immaginare di andare avanti ognuno autonomamente senza creare collaborazioni e percorsi condivisi in un territorio rurale ricco di bellezze storiche e naturalistiche.’ Per il Polo Museale, Ferdinando Creta sostiene: “Il museo, oggi, è espressione identitaria del territorio, scenario privilegiato per la rielaborazione della memoria, in esso prendono forma processi di ricostruzione e rappresentazione di momenti del nostro passato. E’ luogo di interpretazione del presente attraverso il passato e grazie al patrimonio di beni culturali che conserva è parte viva di una nuova lettura simbolica della cultura, della storia e dell’economia del territorio stesso“.