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servizio di Fabio Tarallo e Domenico Russo

Benevento – Il Sannio ha un patrimonio inestimabile. Storia, cultura e un territorio che non hanno nulla da invidiare a luoghi più frequentati e rinomati. Spesso, però, il ritorno sperato non è quello che ci si aspetta e le motivazioni potrebbero essere tante. Il Parco del Taburno Camposauro, infatti, rientra in questa categoria. Una miniera d’oro che potrebbe diventare un’attrazione in ogni stagione per scenari, iniziative e bellezza dei luoghi. Ha un potenziale enorme, riesce ad attrarre turisti. Sia quelli che amano la condivisione che quelli un po’ più solitari e “selvaggi”. L’obiettivo, però, non è solo attirare. Questa fonte deve avere la forza di far tornare le persone, di rappresentare un riferimento a titolo nazionale, un obiettivo che non è ancora raggiunto. Il perchè è tutta da individuare in tante problematiche che sono emerse nel corso della passeggiata lungo le strade che contornano il Parco. Problemi legati a difficile individuazione dei luoghi, strade poco agevoli e l’inciviltà delle persone che preferiscono fare km per abbandonare rifiuti piuttosto che smaltirli in maniera più adeguata. Una serie di problematiche che sono state sottoposte a Costantino Caturano, presidente dell’Ente Parco, che non si è sottratto e al quale abbiamo affidato una serie di riflessioni che, si spera, possano avere l’effetto giusto. Un servizio che non vuole rappresentare il classico dito puntato contro a prescindere ma solo uno stimolo migliorativo. Perchè il Taburno Camposauro realmente ha tutto per rappresentare un vero e proprio simbolo per il Sannio, una fonte di lavoro per i giovani. Un marchio in termini di organizzazione e iniziative. Caturano ha voglia e idee, di queste si deve dare atto perchè le iniziative in cantiere ci sono e sono stimolanti. E’ su queste che deve dare slancio per fare in modo che tutti abbiano rispetto di questo meraviglioso scenario naturale. Ma per ottenere la perfezione, serve limare tutto ciò che non va, serve unione di intenti e richiamo alle responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella realizzazione di un Parco da perdere il fiato. Un qualcosa che possa andare al di là di tutto e tutti perchè è un patrimonio che appartiene al territorio.