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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Cosimo Lepore, consigliere comunale del gruppo del Partito Democratico.

“Proverò a spiegare ancora più chiaramente le recenti questioni politiche alla Segreteria Provinciale del PD che in questo momento risulta coordinato da Antonella Pepe, non eletta alle scorse Regionali dove era candidata a sostegno del Presidente De Luca, collegata alla Lista Noi Campani di Mastella. Nella premessa c’è tutto: a settembre scorso il PD, anche quello decariano di Benevento, era in coalizione con Mastella e correva contro i 5 Stelle. I dati sono riscontrabili sul sito del ministero dell’Interno, sezione elettorale.  Quell’alleanza ha ricevuta l’ampia fiducia dei cittadini risultando di gran lunga maggioritaria, lo ha ricordato il Segretario Regionale del Partito Democratico, Leo Annunziata, anche se, almeno chi candidato, già da solo poteva arrivarci.

Ma se le coerenza è campo arduo per chi deve attuare le indicazioni che giungono dall’alto, con la strategia della logica alternante deliberarono , in una poco partecipata riunione il 17/12/2020, ( presente meno del 50% degli aventi diritto ) una diversa alleanza, poi il commissariamento di fatto del PD.  La serietà non deve sfuggire ai pochi sodali che dentro o fuori il PD fanno finta di non vedere il crepuscolo del ventennio decariano: iniziato con le comunali del 2001, quando da candidato sindaco partecipò attivamente alla vittoria delle Destre, oggi punta a costringere un’intera area politica a non avere alternativa alle sue guerre personali. Eppure l’alleanza del centrosinistra è stata la sola che qui a Benevento si è mostrata capace di risultare vincente.

Dividere il campo del centrosinistra produce maggiori spazi di agibilità per chi è alla ricerca di postazioni e candidature personali, ma allo stesso tempo getta al macero le istanze e il valore che può avere il PD in una fase tanto delicata come quella legata all’emergenza sanitaria.

Tutti questi paradossi sono stati già pagati dal PD, anche in termini di consenso e credibilità: Benevento è stato l’unico capoluogo dove il partito è arrivato secondo alle ultime regionali, sconfitta per la quale sono stati finanche premiati gli artefici. La logica di mera affiliazione non fa per noi e non è adatta al Partito Democratico.

Conforta che la vicenda decariana non investe solo Benevento ma è nota ovunque nel resto della Campania, così una testata irpina a proposito della federazione avellinese, solo tre giorni fa scriveva: “…il Pd che ha il dovere, a prescindere dai giochetti di De Caro e del Nazareno, di ricostruire il Centrosinistra a partire dalla città…”.

E ancora più chiaramente: “Per il bene di Avellino dobbiamo sperare che le previsioni di oggi trovino riscontro nelle urne, innanzitutto a Napoli, quindi nel resto dei capoluoghi campani chiamati al voto. E se Salerno non concede dubbi, se Caserta resta un’incognita ma pur sempre l’enclave del Centrodestra campano, una sconfitta di de Caro a Benevento chiuderebbe in anticipo il congresso provinciale del Pd irpino, perché segnerebbe la fine dell’esperienza politica del deputato sannita”.

Dopo 20 anni, agguerriti come gli ultimi dei mohicani, i decarianisanniti sono gli unici a pensare di poter ancora tenere il centrosinistra, ostaggio di guerre personali”.