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Sant’Agata de’Goti (Bn) – Le festività pasquali nel segno della lotta. Non si ferma nemmeno in questo lungo ponte la protesta avviata dal Comitato Curiamo la Vita in merito alla paventata chiusura del Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, unica struttura ospedaliera a servizio di numerosi Comuni gravitanti tra il casertano e il Sannio-caudino.
Non è stato smobilitato il presidio davanti al nosocomio, del resto i manifestanti avevano già comunicato che non avevano alcuna intenzione di farlo e avevano chiesto la solidarietà di tutti. Sono stati di parola. Una Pasqua diversa, insolita quella trascorsa dal Comitato Curiamo la Vita dinnanzi l’Ospedale di Sant’Agata de’Goti. I manifestanti non credono che le Autorità regionali e nazionali abbiamo fatto marcia indietro e sono anzi più che mai convinti che i tagli alla sanità regionale riguarderanno proprio il nosocomio in provincia di Benevento e che le decisioni, in tal senso, sia state già assunte dal Commissario straordinario alla sanità e Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
Il giorno della Resurrezione di Cristo e oggi, Lunedì dell’Angelo, non hanno fermato la lotta. Il presidio resta in piedi in attesa che qualche decisione arrivi dalle istituzioni nazionali e regionali. La protesta, con la tenda allestita dallo scorso 30 marzo, si è trasformata in un presidio permanente con le donne del Comitato in prima fila.
Sono davvero coraggiose queste signore che non intendono abbassare la guardia, nemmeno dopo la visita degli ispettori del Ministero della Salute. Mentre il mondo politico, con le polemiche innescate da Movimento 5 Stelle e Lega e con le iniziative assunte dalla senatrice Lonardo, si interroga sulla sostituzione di De Luca, che sembra essere ormai prossima. Le manifestanti, intanto, attendono una convocazione per un tavolo tecnico e attendono risposte dallo stesso Governatore, il quale aveva promesso una visita già la settimana scorsa ma ancora non si presentato. Lo sciopero della fame e della sete, intanto, è sospeso dopo la richiesta del Prefetto Cappetta. Ora, però, si aspettano risposte concrete.