I docenti della scuola “G. De Marco” hanno voluto ricordare con una struggente lettera il giovanissimo Cosimo Ocone, una delle due vittime delle tragedia di Paupisi che frequentava l’istituto. Parole che descrivono un ragazzo pieno di vita al quale il padre con la sua follia ha tolto la vita insieme alla madre mentre sua sorella lotta alla “Neuromed” di Pozzilli dopo le gravi ferite inferte.
“Caro Cosimo,
costa molta fatica scrivere questa lettera.
Perché sai, di solito le lettere si scrivono a chi può leggerle…ed invece tu non potrai farlo. No, perché, come un fulmine a ciel sereno, abbiamo appreso che non sei più fra noi.
Sai, la vita spesso è strana. Purtroppo, ed è capitato, succede che i nostri alunni lascino questa terra prima di noi, ma quello che è successo a te, no, non lo avremmo mai potuto immaginare.
Eri allegro, Cosimo. Eri gentile. Ogni volta che alzavi la testa dopo aver scritto qualcosa sul tuo quaderno, la prima cosa che facevi, era sorridere. Un modo, forse per dire che avevi terminato il tuo compito, oppure ” ecco, prof, che altro devo fare?”. Quante volte ci hai offerto la tua merenda prima di iniziare a mangiare…il tuo era il garbo di un ragazzino di altri tempi. Eri curioso, facevi domande. Ti interessava conoscere noi, non solo le nostre materie.
Amavi in maniera smisurata i tuoi fratelli. Quando parlavi di loro ti brillavano gli occhi.
Dopo averti conosciuto, sarà impossibile non pensare a te con un sorriso, lo stesso che ci donavi tu ogni giorno, anche se qualcosa dentro di noi, da oggi non può che spezzarsi. Come si fa a pensare che tu, nostro alunno fino a due mesi fa, ora sei in un posto dell’ Altrove che possiamo solo immaginare?
Quanti sogni avevi, Cosimo? Qualcuno lo avevi realizzato? Noi ci auguriamo di si…e speriamo che ovunque sia ora, ciò che ti colpisca siano solo dolci carezze, baci soffiati, gli abbracci di chi ti aspettava.
Ad ognuno di noi hai lasciato il ricordo di un bravo ragazzino, volenteroso, onesto. Siamo stati la tua famiglia, e tu, insieme ai tuoi compagni, la nostra.
Gli alunni diventano spesso un pò i nostri figli, e tu lo sei stato, e lo sarai per sempre. Un figlio speciale andato via troppo presto”.
I tuoi docenti della scuola “G. De Marco” di Paupisi.