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Benevento – Continua la discussione all’interno del Partito Democratico.

Stamane Giuseppe Lamparelli, ex consigliere provinciale e politicamente vicino a Del Vecchio e Insogna, risponde al vicesegretario Cacciano che ieri aveva parlato del “congresso come luogo per il confronto”. 

Cacciano (o Càcciano) finge di non capire che l’attuale dirigenza si è macchiata di colpe così gravi e da atteggiamenti tanto prevaricanti da rendere impossibile ogni ipotesi di civile confronto. Se come sostiene è irrilevante la data del tesseramento, perché si è posto in essere l’ostracismo nei riguardi di chi aveva un pensiero diverso?

Perché – continua Lamparelli – alla vigilia della campagna elettorale delle amministrative si è voluto scavare un ulteriore fossato all’interno del partito, sicuramente minando la possibilità di recuperare il dialogo e quindi di rafforzare Luigi Perifano (chi vi dice che non l’avremmo appoggiato) ? Perché non si è ricercata la possibilità di un’intesa attraverso le primarie? Perché questa ipotesi suggerita anche da Nicola DeLuca e da Civico 22 non è stata ponderata fino in fondo?

Si aveva forse paura del risultato (ma non siete voi, “la maggioranza”) ? Si aveva timore che risultasse evidente il rapporto di forze tra chi cerca il consenso dei beneventani e chi pretende di ingabbiarli  in soluzioni precostituite e per cio stesso difficilmente destinate al successo? Ovviamente sono domande retoriche poiché sapete bene che si vince col CONSENSO… l’unica risposta possibile, salvo il sovvertimento della logica, è che l’attuale dirigenza non avesse e non ha alcun reale interesse alle sorti delle amministrative, ma soltanto attenzione a che nulla possa mettere in discussione i rapporti di forza formali, determinati dal numero delle tessere, all’interno del partito democratico sannita.
Si vince o si perde conta solo detenere il possesso del simbolo PD, forse per essere certi di ottenere nuove opportunità di candidature parlamentari, o forse semplicemente perché non si riesce a tollerare che altri membri del proprio partito possano ottenere maggiori consensi.. Ecco su questo magari sarebbe utile misurarsi se si ha il coraggio, la forza e la capacità. Almeno Carmine Valentino, che però si è prestato ancora una volta ai giochini di potere, ha avuto un sussulto di orgoglio e di dignità, con l’umiltà di proporsi in futuro come semplice militante, non so se altri sarebbero disponibili a fare altrettanto…
 
Se si perderanno le prossime elezioni amministrative – conclude – ve ne assumerete la responsabilità, vi assumerete mai la responsabilità di qualcosa, o sarà colpa di  altri, di chi avete cercato di emarginare con ogni mezzo”?