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“La riapprovazione dell’utilizzo del glifosato da parte dell’Ue è basata sui dati di dubbia attendibilità”.  Inizia così la nota di Piernicola Pedicini, Eurodeputato del M5S.
 
“L’11 febbraio scorso è infatti emerso che il laboratorio di farmacologia e tossicologia (LPT) di Amburgo, ha frodato sui risultati di alcuni test utilizzati nel dossier relativo alla valutazione del rischio del glifosato. Il laboratorio era già già al centro di indagini riguardanti crudeltà su animali da laboratorio e per questo sotto inchiesta da parte del procuratore federale.
 
Il fatto che un grande laboratorio europeo – ha continuato Pedicini – coinvolto nella valutazione di una sostanza controversa come il glifosato, possa essere responsabile di pratiche contrarie a quelle stabilite dalle stesse regolamentazioni Ue per la protezione degli animali usati a fini scientifici, e della distorsione di dati scientifici, deve farci porre delle domande sul sistema attuale e sulla validità delle buone pratiche di laboratorio (GLP), come standard qualitativo internazionale, dato che gli studi incriminati ne dichiaravano il pieno rispetto”, commenta l’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini.  
 
Ieri insieme alla collega olandese Anja Hazekamp, abbiamo interrogato la Commissione europea nel merito. Chiediamo soprattutto di garantire l’affidabilità della ricerca scientifica che è alla base di decisioni istituzionali di forte impatto sulla nostra vita quotidiana, come quelle riguardanti la gestione del rischio dei pesticidi. Da aprile 2018 a febbraio 2019 abbiamo partecipato ai negoziati sul nuovo regolamento sulla trasparenza dell’analisi del rischio in UE, entrato in vigore a settembre scorso ma non ancora in applicazione. Nel tentativo di migliorare lo status quo delle valutazioni scientifiche, abbiamo introdotto l’obbligo di notifica degli studi da parte dei laboratori incaricati di effettuare i test.
 
È evidente – ha concluso Pedicini –  che resta la battaglia più difficile: quella di affrontare una volta per tutte il problema degli studi scientifici prodotti dalle stesse multinazionali che vogliono mantenere le sostanze sul mercato o da loro stesse contrattati a laboratori come questo.”