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Benevento – Sette milioni di euro per una costruzione da realizzare sul suolo del Terminal sull’ex Collegio La Salle secondo un progetto affidato dal Comune di Benevento ad una impresa casertana? No grazie.

AltraBenevento non ci sta e presenta un esposto in Procura ed una relazione al Presidente del Consiglio dei Ministri contro l’Amministrazione comunale del dimissionario Clemente Mastella. L’annuncio è stato dato oggi dall’azssociazione presieduta da Gabriele Corona nel corso di un incontro con la stampa che si è tenuto presso la sede del consorzio “Sale della Terra”, in via San Pasquale.

Ad esprimere consenso per la mossa di AltraBenevento sono stati il consigliere comunale Italo Di Dio, l’ex dirigente comunale Salvatore Zotti, e l’esponente di “Civico 22” Pasquale Basile.

“La Presidenza del Consiglio dei Ministri (governo Renzi) con il Bando Pubblicato il 25 maggio 2016 – si ricorda nel dossier presentato alla stampa da Altrabenevento – invitava le città metropolitane e i comuni capoluogo di provincia a presentare progetti per la “riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” precisando che “si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi. Gli interventi si devono attuare senza ulteriore consumo di suolo”

Con la Determina n. 452 del 28/7/2016 il Comune di Benevento approvò il Bando per le “manifestazioni di interesse” per eventuali progetti da parte di privati senza però indicare le aree sulle quali prevedere gli interventi di Project Financing.  

Con la Delibera n. 121 del 29 agosto – 2016 la Giunta Comunale approvò il progetto denominato  “La Città di tutti, la Città per tutti” composto da  17 interventi per il costo totale di €.26.582.202,25 con la partecipazione finanziaria di € 8.582.202,25 da parte di privati che ha comportato una “premialità” per la valutazione del progetto (ai sensi dell’art. 7 del bando della PdCM  la compartecipazione dei privati oltre il 25% del totale, avrebbe consentito di aggiungere da uno a 25 punti).

Il progetto presentato dal Comune di Benevento risultò ultimo con 25 punti su 100 per qualità del progetto, tempestività, coerenza e partecipazione finanziaria dei privati.

Tra i 17 progetti che compongono il Programma degli interventi, quello che fa sicuramente più discutere riguarda la “riqualificazione” di piazza Risorgimento e la costruzione di un palazzo di 5 piani sull’area dell’attuale Terminal Bus di via Pertini, presentato dalla società Lumode srl di Gricignano di Aversa, ai sensi della lettera b, comma 3, dell’art. 4 del Bando ministeriale.: “progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico”. Prevede un costo di  €.9.404.600,00   ( € 7.000.794 di finanziamenti pubblici e 2.403.815,76  di compartecipazione Lumode) 

Piazza Risorgimento e il terminal non sono aree periferiche e neppure aree con edifici da riqualificare.

Il progetto, non firmato, richiama i piani urbanistici di Piccinato per piazza Risorgimento ma prevede la realizzazione di un porticato che impedirebbe la corretta percezione degli edifici esistenti.

Sull’area dell’ex Collegio la Salle, oggi Terminal Bus, che Piccinato prevedeva come inedificabile, la Lumode srl vorrebbe costruire un palazzo di 5 piani, due destinati a parcheggio e tre piani per commercio, servizi e residenze.

La Lumode srl, compartecipa con soli 2 milioni di euro, oltre IVA, sul totale di circa 9 milioni e mezzo, ma vuole gestire l’edificio per 30 anni al fine di ricavare, attraverso i fitti e i parcheggi, il capitale investito. Risultano, però, ridicoli soprattutto i prezzi di affitto per i locali commerciali (€ 5 a metro quadrato) e la ridotta utilizzazione dei parcheggi (40% del totale).

Valutando i prezzi di mercato attuali e calcolando la utilizzazione dei posti auto per almeno l’80% e le quote di superfici da cedere subito al Comune per “standard urbanistici”, la LUMODE dovrebbe almeno triplicare  la sua compartecipazione finanziaria.

Esistono inoltre, due problemi tecnici che non consentono la realizzazione di quell’edificio: la discarica di materiali da demolizioni e la sottostante galleria ferroviaria.

I piani urbanistici e della mobilità del Comune di Benevento non hanno mai previsto lo spostamento del terminal bus. Ogni mattina dalle ore 7,30 alle 8,00 arrivano 70 pullman extraurbani con 3.500 pendolari. Di essi, almeno 2.500 vanno nella parte alta della città. Il trasferimento del terminal vicino alla stazione ferroviaria comporta la necessità del trasporto in mezz’ora di 2.500 persone con 25 autobus urbani con costi a carico del Comune di Benevento.

Tra gli interventi previsti dal Programma Periferie di Benevento ve ne sono due della società Geses srl, una piccola società con socio unico, capitale sociale di 40.000 euro pignorato, che però si è impegnata a realizzare con fondi propri, senza finanziamenti pubblici, una piscina coperta e un Ostello della gioventù per un totale di circa 6 milioni di euro.

Senza quei “finanziamenti privati” il programma di interventi del Comune di Benevento non avrebbe avuto neppure il punteggio minimo per essere ammesso a finaziamento”.

Il dossier sarà ora inviato da Altrabenevento alla Procura della Repubblica e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere che sia rivista la valutazione dei progetti del Comune di Benevento, sia cancellato totalmente quello relativo alla costruzione del palazzo sul terminal bus di via Pertini e sia consentita la utilizzazione dei 18 milioni di euro dello Stato per interventi di vera riqualificazione delle periferie.