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A Palazzo San Domenico, in Piazza Guerrazzi di Benevento, il vice ministro degli Affari Esteri per le cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, ha presentato al pubblico sannita il Piano Mattei, ovvero il protocollo d’intervento di politica per l’internazionalismo nel continente africano elaborato dal Governo Meloni e sostenuto dalla stessa Presidente del Consiglio in tutte le sedi diplomatiche per favorire dinamiche di sviluppo territoriale, anche attraverso la cooperazione, per alcuni Paesi africani e per l’area Mediterranea.

Tutto il ‘Sistema Italia’, secondo l’esponente politico salernitano, deve partecipare al Progetto fortemente voluto da Giorgia Meloni e che coinvolge le Istituzioni europee in una coraggiosa e lungimirante iniziativa politica. Solo a queste condizioni, secondo il Vice ministro, l’Europa può qualificarsi come Soggetto politico internazionale e non destinarsi al fallimento.

Alla presentazione ha partecipato il Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera ed il padrone di casa, il Rettore dell’Ateneo sannita Gerardo Canfora. Proprio quest’ultimo ha sottolineato come l’Università sannita fosse un luogo idoneo a discutere di politiche a favore dei Paesi africani: “Qui – ha detto – si è creato l’ambiente aperto di culture e esperienze diverse”.

Il Rettore ha quindi illustrato le aperture internazionali del suo Ateneo ed ha illustrato raccontato l’esperienza maturata in Egitto per la formazione e le risposte che sono venute da queste forme di cooperazione anche volte a sviluppare professionalità e figure tecniche: “E’ stato un valore aggiunto questo nuovo rapporto di cooperazione”. Canfora si è anche soffermato, nell’ottica di illustrazione di un ambiente aperto e disposto a collaborare con altre culture, altre economie e altre sensibilità il rapporto che si è venuto a creare con il Madagascar.

Cirielli, nel suo intervento, ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalle Università per il successo ed il consolidamento del Piano Mattei: “Gli Atenei rappresentano elemento centrale per lavorare sulla formazione e essere classe dirigente in africa, E’ doveroso per le aree interne essre qui in un Università prestigiosa. Finanziare la formazione per l’Africa cresce un grande mercato produttrice di ricerca ed innovazione . Devono essere spesi fondi per la cooperazione internazionale”