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La guerra degli Sguera. A vivacizzare le fasi conclusive del Consiglio comunale di questa mattina lo scontro tra il grillino Nicola e il forzista (cugino) Vincenzo. Proprio il passaggio in maggioranza di quest’ultimo, datato settembre 2017, era uno dei temi al centro dell’intervento dell’esponente Cinque Stelle, prontamente stoppato dall’assenza del numero legale in Aula ma prima ancora dalla difesa del neoconsigliere di Forza Italia : “Se parla lui, parlo anche io. Ma ho bisogno di ore per replicare a tutte queste sciocchezze”.

Alla fine l’unico a parlare, con una convocazione ad horas di una conferenza stampa, è stato proprio Nicola Sguera, affiancato da Marianna Farese.

Per l’ennesima volta oggi ci è stato impedito di parlare. Da mesi, ormai, proviamo inutilmente a discutere dei numerosi cambi di casacca verificatisi nel primo anno e mezzo di consiliatura. Una pratica talmente diffusa che lo stesso presidente del Consiglio ha parlato di Quagliodromo”.

Un affondo, quello portato avanti da Sguera e Farese, che parte da Vincenzo Sguera – “legittima la sua decisione di aderire a Forza Italia ma da persona stimabile quale è doveva nobilitare il gesto consegnando le sue dimissioni dall’aula, considerato che ha tradito il mandato degli elettori” – ma coinvolge anche Angelo Feleppa e Luigi Scarinzi: “Si tratta di atteggiamenti e scelte che vanno inevitabilmente ad accrescere il sentimento di disaffezione nei confronti della politica da parte dei cittadini”.

Scelte personali che in realtà, per i consiglieri pentastellati, sono da ricondurre tutte a un unico disegno: “E’ il sindaco Clemente Mastella che dà le carte, riunendo intorno alla sua persona quelle energie utili a rafforzare la sua ambizione: riconquistare la ribalta politica nazionale”.

Più che di coalizione civica – la conclusione di Sguera – si dovrebbe parlare di coalizione cinica, dove tutto è sacrificabile agli interessi del sindaco, come dimostrato dall’epurazione di Erminia Mazzoni”.