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Benevento “Sono amareggiato per la stasi che si registra sulla vicenda dei beni confiscati alla criminalità”. Questo il commento del Procuratore della Repubblica Aldo Policastro in risposta ai giornalisti che gli chiedevano lumi sugli sviluppi della vicenda di un capannone industriale in località Olivola a suo tempo sequestrato nell’ambito di un’operazione antimafia e che si pensava potesse essere utilizzato dal Comune di Benevento.

In realtà di questa vicenda, scomparsa da tempo dalle cronache, non se ne parla più. Il Procuratore si è quindi limitato ad auspicare una nuova riunione del Tavolo tecnico per verificare lo stato dell’arte e se sussiste la possibilità di riaprire la procedura per l’assegnazione alla Pubblica Amministrazione del bene.”

La mancanza di iniziative tese al recupero sono un segnale negativo per tutti anche perchè si è compiuto uno sforzo di lavoro sottratto ai criminali. Lasciarlo li, in stato di  abbandono è uno schiaffo alla legalità e un segnale di inerzia di tutta la Comunità e le stesse istituzioni. Non è possibile lasciare abbandonata un’intera area per la città”.

Rispondendo ad un altro quesito concernente un presunto voto di scambio tra la malavita organizzata e la politica, vicenda venuta alla luce nei giorni scorsi con un provvedimento della Magistratura che ha mandato agli arresti alcuni pregiudicati, il procuratore ha replicato: “Le commistioni nuocciono gravemente alla comunità e alla democrazia producendo un effetto devastante. Un voto inquinato sottrae libertà e democrazia ai cittadini. Se la politica vuole riacquistare il ruolo che le spetta deve recidere in ogni modo ogni possibilità di equivoco rapporto.”