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Telese Terme – La Senatrice della Repubblica Liliana Segre è ufficialmente una cittadina onoraria del comune di Telese Terme.

Il consiglio comunale della cittadina termale ha approvato all’unanimità la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria. Lo scorso 22 novembre il Consigliere delegato alle Politiche Sociali, Gianluca Serafini, assieme all’Assessore allo Sport, Guido Romano, avevano richiesto al Presidente del Consiglio Comunale, Paride Parente, l’inserimento all’ordine del giorno della richiesta di conferimento. La richiesta, il 17 dicembre 2019,  era stata avanzata anche dal gruppo consiliare di minoranza “Insieme e Oltre”.

Sono intervenuti per la maggioranza il sindaco Pasquale Carofano, Gianluca Serafini, Filomena di Mezza, Michele selvaggio e Gianni Liverini. Per il gruppo di minoranza “Insieme e Oltre” Vincenzo Foschini, Marilina Alfano e Gianluca Aceto. Per il gruppo consiliare “Telese Riparte” Angela Abbamondi. 

In tutti gli interventi si è sottolineata l’importanza di testimoniare, con l’atto formale di conferimento della cittadinanza onoraria, una rinnovata cultura della memoria.

Liliana Segre ha vissuto sulla propria pelle e sulla viva carne l’esperienza terribile della deportazione e della permanenza in un campo di concentramento nazista.

Dopo l’intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, Liliana Segre fu nascosta dal padre la nascose presso amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, all’età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo (CO), e furono deportati dopo qualche settimana ad Auschwitz, dove furono uccisi al loro arrivo, il 30 giugno.

Alla selezione, ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio. Fu impiegata nel lavoro forzato presso la fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens, lavoro che svolse per circa un anno. Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania.

Oggi la Segre continua ad affermare l’importanza della memoria e la necessità di porre fine ad una cultura dell’odio. 

A fronte dei tanti, troppi episodi di rigurgiti antisemiti verificatisi nel nostro Paese negli ultimi tempi, da Telese Terme arriva un segnale dall’alto valore simbolico: l’odio non deve e non troverà spazio nelle nostre comunità. Telese Terme è il primo comune sannita a conferire la cittadinanza onoraria alla Segre.