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Ponte – Sospiro di sollievo per i circa 200 cittadini di Ponte (BN), dislocati su 40 abitazioni, che vivono nelle strettissime vicinanze dell’area PIP del Comune sannita. La riconversione dello stabilimento FIL, Fabbrica Imballaggi in Legno S.r.l. , nell’ area da loro occupata, ad impianto volto al recupero di rifiuti organici di natura vegetale, sia per produzione energetica sia per recupero materia, è stata scongiurata. Esultano anche le 13 aziende del territorio, e cioè l’Abbondante s.r.l., la Vale s.r.l.s. , l’Artea s.r.l., l’Apicoltura Lorenzo Nave produzione miele e prodotti apistici, la PDG Snc di Pica Nicola & C., la Pitre s.r.l., la PNC Trasporti S.r.l., la 2P Costruzioni s.r.l., la Maltovivo S.r.l. , la G. Procaccini 2 s.r.l.s, la GNC Supermercati s.r.l., la Car Segnaletica Stradale s.r.l e la Car Abbigliamento s.r.l.. , che attraverso i loro rappresentanti legali avevano sollevato forti dubbi e perplessità su un possibile insediamento di un impianto che, fin da subito, appariva irrealizzabile per diversi motivi, emersi anche dalle perizie chimiche del Dr.Giuseppe Mazza:

la presenza di attività agroalimentari e agroindustriali nelle strette vicinanze, l’insediamento di 200 abitanti a 500 metri dallo stesso, l’assenza di un progetto che prevedesse la costruzione di camini per l’espulsione dei fumi e delle emissioni (post filtrazione con Biofiltro), di almeno 25 metri per garantire un efficace smaltimento delle emissioni e dulcis in fundo un incompatibilità data già dal Piano per gli insediamenti produttivi del Comune di Ponte che “vieta gli insediamenti per industrie nocive di qualsiasi natura e genere”.

Nella giornata di ieri, dunque, il parere negativo dato dal Comune di Ponte durante la Conferenza dei Servizi  svolta, non senza momenti di tensione, presso la sede della Provincia di Benevento. Comune di Ponte che, ricordiamo, dal 31 maggio scorso è amministrato dal Commissario prefettizio dr.ssa Olimpia Cerrata dopo la decisione di scioglimento dell’Ente, assunta il 10 maggio dal Prefetto Galeone, in seguito alle dimissioni rassegnate da 7 dei 10 consiglieri comunali probabilmente proprio dopo un primo parere favorevole, dato dall’ex amministrazione Meola, alla riconversione della FIL in impianto di smaltimento rifiuti.

Ora le aziende  potranno tornare a pensare esclusivamente  alle loro attività produttive senza il pericolo di una possibile realizzazione di un’industria della specie insalubre di I^ Classe, nell’area da loro occupata.