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Stessa storia, stesso posto, stesso bar. Anzi ristorante in questo caso. E la storia, come detto, è sempre la stessa. Si festeggia la solita, agognata, meritata, salvezza. Ormai da anni, una delle garanzie del calcio dilettantistico è che il Ponte ’98 si salva. E alla cena di fine anno, come ad una serata in disco, c’era uno special guest: Luca Zotti. Il capitano lo aveva promesso e, da uomo d’onore, ha mantenuto ciò che aveva detto qualche settimana fa: “Salvo il Ponte ’98 ed appendo le scarpette al chiodo”.

Detto, fatto. Luca Zotti è riuscito, insieme ai suoi compagni, a compiere l’ennesima impresa. Lì dietro, in occasione dello spareggio di Brusciano, si era trovato pure senza il suo fidato compagno di reparto, quel Nespoli vera grande novità della stagione pontese. Poco male, poca trippa per gatti per gli avanti napoletani, altra grande impresa per i giallorossi. Per Zotti, i dirigenti hanno preparato una targa celebrativa, consegnata in occasione della cena di fine anno. Lui Luca, sempre spavaldo in campo, questa volta ha accusato il colpo e si è emozionato: “Sette anni di fila indimenticabili con questa maglia. Dalla seconda categoria fino alla promozione, ma a prescindere dalla categoria restano i rapporti umani. Ringrazio la società che mia ha dato la possibilità di giocare in una squadra composta da amici, che mi ha insegnato la parola sacrificio. Ringrazio la squadra che non mi ha mai fatto sentire un vecchietto”.