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Benevento – “Un’altra inaugurazione di opere pensate, progettate e finanziate dalla mia Amministrazione. Mastella senza alcun garbo istituzionale come sempre, non invita e non ricorda chi ha voluto queste opere. Mastella questa si chiama eredità amministrativa. Ricordalo”. Questa volta l’ex sindaco di Benevento, Fausto Pepe, non è riuscito a controllare il suo dispiacere, fastidio, sdegno, nel vedere l’ennesima opera progettata sotto la sua amministrazione (grazie ai fondi Più Europa n.d.r), venire inaugurata da quella attuale, senza ricevere nessun riconoscimento o almeno citazione.

E’ stata questa la polemica, soprattutto social, che ha monopolizzato, nella giornata di ieri, il dibattito politico beneventano. Pepe rivendica la paternità di quei progetti e fa notare l’ennesimo sgarbo istituzionale che stavolta non è andato proprio giù all’ex sindaco che fino all’ultimo, probabilmente aveva sperato in un invito. E così Mastella ha tagliato il nastro dello “splendido ponte di collegamento carrabile e pedonale tra via Torre della Catena e via De Rienzo, intitolato all’avvocato Antonio Tibaldi”. (LEGGI QUI)

Mastella ha lanciato un appello social ai suoi concittadini: “Andate a visitare il ponte inaugurato ieri. Vi assicuro e’ bellissimo. La struttura appartiene al popolo Beneventano. Siatene orgogliosi e difendetelo e tutelatelo dagli incivili. Ci sono anche giardini e passeggiate. Portate i vostri figli ed i vostri nipoti. E’ anche automobilistico e snellisce il traffico della città. Benevento diventa sempre più città. Prima L’Italia, prima Benevento ma senza trascurare la solidarietà e la speranza“.

Fin qui le liete note ma nessuno ha voluto ricordare quelle stonate e cioè che dietro, sopra e sotto a quei ponti qualche stortura resta. Quello di Santa Maria degli Angeli sul fiume Sabato dovrà ricevere necessarie cure come spiegato lo scorso 12 aprile dalla consigliera Giuliana Saginario, presidente della commissione Lavori Pubblici, perché sono state riscontrate delle problematiche in seguito ai recenti lavori di restyling del ponte (LEGGI QUI). In particolare, l’opera presenta oggi disconnessioni e avvallamenti dei sampietrini lungo la carreggiata. Situazione che porterà a un intervento riparatori da parte dell’azienda responsabile dei precedenti lavori tra fine giugno e inizio luglio (LEGGI QUI).

Il ponte didattico ciclopedonale di Santa Maria degli Angeli, dedicato a Silvano Pagliuca, invece, ha subito dopo appena qualche giorno il primo involontario danno da parte di qualche distratto avventore (LEGGI QUI). “Fesserie” rispetto alla vera deformazione che le tre opere hanno in comune: tutte finite nell’occhio del ciclone del processo “Più Europa” iniziato qualche mese fa al Tribunale di Benevento. Un procedimento giudiziario in cui vengono contestate accuse, a vario titolo, che vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione fino alla turbativa d’asta ad imprenditori ed ex amministratori locali. Tra questi, viene ricordato soprattutto Angelo Mancini, coordinatore dei progetti del Più Europa, che, secondo gli inquirenti, avrebbe orientato l’assegnazione di una serie di lavori dopo aver spiato le offerte delle ditte partecipanti attraverso un endoscopio che sarebbe stato infilato nelle buste, senza aprirle. (LEGGI QUI)

Un’eredità e una storia amministrativa, ma anche politica e giudiziaria leggermente più scomoda che dovrà ancora essere scritta e che nessuno finora ha ricordato.