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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Sandra Sandrucci dell’Associazione Altrabenevento in merito alla questione dei pozzi contaminati da Tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni. Di seguito il comunicato: 

“L’Amministrazione comunale  di Benevento ha comunicato che dopo sette mesi dalle segnalazioni di Altrabenevento sulla presenza di Tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni, sono cominciati i lavori per ulteriori accertamenti.

La ditta incaricata scaverà sei pozzi di piccolo diametro a Pezzapiana e Campo Mazzoni  per prelevare ed analizzare l’acqua di falda. Questo tipo di accertamento è stato ipotizzato a febbraio quando l’ARPAC aveva comunicato di aver trovato nell’acqua dei pozzi valori di tetracloroetilene vicino al limite di contaminazione. Da allora, però, l’ARPAC e anche il laboratorio privato della GESESA hanno trovato più volte in tutti i pozzi analizzati distanti tra loro almeno 500 metri, concentrazioni del pericoloso inquinante ben oltre la Soglia di Contaminazione (Tabella 2, Allegato 5- parte IV del Decreto Legistativo 152 del 2006).

E’ certo, quindi che l’inquinamento è esteso e riguarda l’acqua profonda. Se proprio fossero stati necessari ulteriori accertamenti sulla contaminazione della falda, sarebbe bastato prelevare campioni dai 23 pozzi privati (compreso quelli di tre industrie alimentari) che si trovano a Pezzapiana e al rione Ferrovia e pescano alla stessa profondità.

Perchè questi accertamenti non sono stati fatti?

Intanto i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni sono ancora utilizzati per fornire acqua alle abitazioni, alle attività commerciali e ai luoghi di cura a differenza di quelli industriali di Ponte Valentino che sono stati chiusi per cautela a difesa della salute pubblica perchè anche in quel caso era stato verificato il superamento della Soglia di Contaminazione di alcuni inquinanti.  Invece per i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni la Provincia non ha emesso ordinanze per la chiusura ai sensi dell’art. 240 lettere m) e t) del Testo unico ambientale (cautela a difesa della salute pubblica) e neppure li ha chiusi perchè privi delle Concessioni per l’emungimento.

La Provincia si è limitata ad avviare le procedure per l’identificazione del soggetto responsabile dell’inquinamento. Ha risposto il Comune lamentando l’incongruenza della notifica perché l’Ente è proprietario dei pozzi ma non responsabile dell’inquinamento.

E’ davvero significativo che l’atto della Provincia sia firmato dal Dirigente Tecnico da poco nominato, l’ing. Maurizio Perlingieri che è anche dirigente del settore Opere Pubbliche del Comune di Benevento, Ente che risponde con la lettera risentita del dottore Andrea Lanzalone, dirigente del settore Ambiente. 

E mentre gli enti e le autorità competenti si continuano da mesi a scambiare lettere e responsabilità, l’acqua viene ancora servita alla parte bassa della città e il Partito Democratico, che non se la sente di esprimere una posizione sulla gestione della crisi da parte di ACEA-GESESA, organizza riunioni che creano altra confusione strumentale

Anche il presente comunicato viene inviato al Procuratore della Repubblica”.