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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da Altrabenevento a firma di Sandra Sandrucci in merito alla questione della contaminazione dei pozzi.  

“La società Artea, incaricata dal Comune di Benevento di eseguire il “piano di caratterizzazione” cioè gli ulteriori esami per stabilire soprattutto l’area interessata dalla presenza di tetracloroetilene e individuare l’eventuale inquinatore, ha inviato all’Ente la sua seconda relazione dopo quella con la quale aveva attestato concentrazioni del pericoloso inquinante superiori di 5 volte alla Soglia di Contaminazione stabilita per legge.

La reazione è arrivata all’ufficio Ambiente del Comune il 30 luglio ma finora non è stata pubblicata sul sito dell’Ente e neppure commentata dal sindaco e dall’assessore De Nigris, nonostante contenga alcune importanti informazioni.

Artea srl, infatti dopo aver confermato la necessità di effettuare controlli anche sui pozzi privati, (compresi quelli di alcune industrie alimentari), dell’area Ferrovia-Pezzapiana  e che utilizzano la stessa acqua (richiesta avanzata da Altrabenevento ad aprile scorso), ha precisato che il tetracloroetilene presente nelle acqua profonde, può derivare da accumuli per eventi contaminanti di diversi anni fa ma anche da attività inquinanti tuttora in corso. 

Al momento sottolinea Artae non è possibile individuare la fonte dell’inquinamento ma “comunque nel nostro caso ci si trova in situazione di emergenza” per la presenza di quantità significative di prodotto nelle falda e nei pozzi ad utilizzo idropotabile.

La società incaricata di effettuare i controlli dichiara che il superamento accertato della Soglia di Contaminazione  nella falda è anche “superamento della Soglia di Rischio” ed aggiunge “Inoltre è da considerare che il rischio sanitario è presente, attuale e importante in quanto si è avuto un livello di CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione) di 5,0 microgrammi/litro che rappresenta 5 volte la CSC per contaminazione ambientale e il 50% del valore limite di potabilità, quindi tale valore rappresenta un campanello di allarme importante da tenere assolutamente sotto controllo con immediatezza e costanza“.

Adesso, la chiusura dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni è ancora più necessaria. Lo ha chiesto più volte Altrabenevento ma anche la Regione Campania – U.O.D. Autorizzazioni Ambientali, con la lettera prot. prot. 296151 del 13 maggio. Nell’atto si richiamavano le norme per la “messa in sicurezza d’emergenza” (art. 240 D.Lgs 152/2006) e si proponeva al Comune: “Attivazione immediata delle procedure di prevenzione e notifica al gestore di non utilizzare i pozzi potenzialmente contaminati e di provvedere ad una diversa distribuzione delle acque della città di Benevento” e “Ordinanza di divieto di utilizzo dei pozzi idropotabili destinati al consumo umano e per scopi agricoli”.