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Paduli – Metti un giorno che un parroco di una piccola comunità sia impossibilitato a svolgere la funzione e chieda la cortesia a un collega e questi, di punto in bianco, si metta in testa di recitare un’omelia capace di imbarazzare in meno di un minuto un intero centro. E’ quanto è accaduto ieri nella Chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Paduli. Don Francesco, parroco nella vicina Sant’Arcangelo Trimonte, si è prodotto in una riflessione ai fedeli che ha dell’incredibile, ha poco della figura di chi è addetto a risollevare le anime dei fedeli, specie in un periodo così complicato come quello attuale. Don Francesco, invece, ha deciso di vestire gli abiti di altra figura “mitologica”: il negazionista e lo ha fatto dall’altare più nobile possibile, quello di una Chiesa.

Voi pensate che chi sta inventando i vaccini lo fa per il vostro bene e credete ancora di più che, dopo aver iniettato quel poco di porcheria, fatta anche con gli aborti, non potete più morire. Eppure, ed è realtà, è sui giornali, un uomo, nonostante il vaccino il giorno prima, è morto di infarto. Pensava che si era salvato, il giorno dopo lo hanno messo nella bara”.

Poche parole, ma tanto è bastato per generare imbarazzo in chi ha ascoltato, nel parroco che rappresenta i fedeli e nel sindaco che ha la stessa funzione.

E’ stato sicuramente avventato – questa la reazione del sindaco Vessichelli – voglio sperare che si sia espresso male e che il suo intento fosse quello di esprimere altro. Noi abbiamo un’idea opposta e cioè che il vaccino è l’unica strada per la salvezza, anzi siamo preoccupati per il ritardo nella consegna delle dosi. Anche il nostro parroco è rimasto perplesso da queste parole. Ci tengo solo a dire che non voglio che Paduli venga strumentalizzata da parole di una persona che ha parlato a titolo puramente personale e che non rappresenta la nostra comunità”.