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Sotto un cielo rasserenato, imponente, maestoso, intriso di storie da raccontare e testimonianze da ricordare, l’Arco di Traiano ha illuminato la serata dedicata al Premio Strega 2017, riflettendo il proprio passato sul presente narrato dai dodici autori, intervistati dalla giornalista Daniela Vergara. A corollario, la musica del “Nicola Sala Jazz Combo”, con le melodie più note di Pino Daniele a fare da fil rouge, e le voci narranti della Good Academy, cui sono state affidate le letture dei romanzi. In un sincretico connubio tra parole e musica, cultura e politica, passato e presente, lo sguardo è, però, rivolto e proiettato in avanti, in un futuro ottimistico perché “Benevento vuole e merita la finale, non si accontenta più della semifinale”, come hanno sottolineato, nel corso dell’evento, il sindaco Clemente Mastella e l’assessore alla cultura Oberdan Picucci. D’altronde, la scelta di cambiare location, aprendosi per la prima volta alla città, è risultata vincente. Mai si era parlato tanto del Premio Strega. E, stavolta, lo ha fatto anche chi non lo aveva mai seguito nelle precedenti edizioni. Tanti i presenti e i curiosi accorsi: il parterre affollato non si è lasciato intimidire neanche dal tempo incerto ed, ombrello alla mano, ha pazientemente atteso che si ripartisse. Spazio, quindi, ai dodici finalisti. Si sono succeduti sul palco: Teresa Ciabatti (La più amata – Mondadori), Paolo Cognetti (Le otto montagne – Einaudi), Marco Ferrante (Gin tonic a occhi chiusi – Giunti) , Wanda Marasco (La compagnia delle anime finte – Neri Pozza), Chiara Marchelli (Le notti blu – Perrone), Monaldi&Sorti (Malaparte. Morte come me – Baldini &Castoldi)), Matteo Nucci (E’ giusto obbedire alla notte – Ponte alle Grazie), Ferruccio Parazzoli (Amici per paura – Sem), Nicola Ravera Rafele (Il senso della lotta – Fandango), Alberto Rollo (Un’educazione milanese – Manni), Marco Rossari (Le cento vite di Nemesio – E/O), Vanni Santoni (La stanza profonda – Laterza). L’Arco di Traiano, infine, vero protagonista della 71esima edizione del più importante riconoscimento letterario, ha esteticamente rubato la scena e, con i riflettori puntati su di sé, ha salutato il pubblico sannita. Appuntamento, dunque, al prossimo anno. E chissà, magari per la finale.