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Benevento -Presso la Parrocchia di Santa Maria della Pace nel quartiere Pacevecchia è stato inaugurato l’alveare della condivisione e il Laboratorio di Ceramica.

Si tratta di progetti di solidarietà sociale realizzati con i fondi dell’8xmille per la Chiesa cattolica con la collaborazione del Comune di Benevento e dell’Arma dei Carabinieri. Per la consegna alla cittadinanza di questi nuovi poli di sostegno alla società civile erano presenti questo pomeriggio monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, il parroco Teodoro Rapuano e il direttore della Caritas don Nicola De Blasio, e per le Istituzioni civili Clemente Mastella, sindaco di Benevento, e il Vice Comandante Provinciale della Benemerita, Gaetano Restelli.
 
In un periodo di estrema difficoltà per tante categorie sociali a causa della pandemia, l’Arcidiocesi ha voluto accompagnare la difficoltà di vivere la quotidianità di tanti cittadini offrendo loro un concreto supporto in termini di istruzione e formazione, senza limitarsi ad offrire solo cibo o vestiti. 

 

Fattiva è stata la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri nel quadro delle iniziative di contrasto preventivo alla protesta sociale. In particolare, l’Arma ha messo a disposizione mezzi e strutture necessarie dismessi dalla ex Caserma Pepicelli che ha ospitato fino ad alcuni anni or sono la Scuola Allievi. Chi vuole può imparare un mestiere nobile è bello: il ceramista. Le persone che intendono richiedere i servizi offerti dall’Alveare della Solidarietà, dovranno presentare domanda al Centro Caritas Parrocchiale, che valuterà la situazione di disagio, tenendo in considerazione i seguenti elementi: composizione del nucleo familiare (numero di componenti, presenza di minori, disabili, non autosufficienti); fonti di reddito del nucleo familiare (obbligatorio certificato Isee); disponibilità di un alloggio e altri elementi. Quindi al beneficiario verrà consegnata una tessera-punti mensile numerata e nominativa con la quale  sarà possibile “fare la spesa”. La durate della tessera è di massimo un anno. I volontari del Centro Caritas che hanno rilasciato la tessera verificheranno ogni tre mesi la sussistenza delle condizioni di disagio che ne hanno determinato la concessione.

L’arcivescovo Mons. Accrocca ha quindi voluto spiegare come sia importante la forma del volontariato in questo periodo: “Non ci sono scelte diverse.  Ci vuole condivisione, tendere la mano all’altro. Se ne può uscire solo così anche in questo grave periodo che non sappiamo quando finirà. Sono piccoli gesti, ma moltiplicando gli sforzi si potrà aiutare tutti” .