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Riceviamo e pubblichiamo da Vittoria Principe, #avantidonne.

“Pur di apparire, volendo dimostrare che si esiste come amministratori, ci si “inventa di tutto e di più”. E’ il caso questa volta della app sui telefonini che ti guida nel percorso per arrivare alla tomba del defunto. Parliamo del cimitero di Benevento, non di quello di Tokio, New York, Londra, Milano Roma ecc. Non bisogna seguire pedissequamente le mode di metropoli e trasferirle su una piccola comunità come Benevento. Le società che gestiscono questi servizi (not 2 4get, trip for flowers, crux, ecc) operano in contesti ampi, metropolitani, all’avanguardia e, soprattutto sui numeri. Immaginiamo a Benevento, piccolo borgo, 50.000 anime scarse,  anziani muniti di smartphone in giro per cimitero e congreghe? “Ma mi faccia il piacere” avrebbe detto qualcuno. E non per non essere al passo con i tempi, ma perché è palese la sproporzione. Il 99% dei fruitori sono tutti cittadini sanniti che conoscono a menadito la posizione dei loculi, altri fruitori, provenienti da fuori città, li ritroviamo solo in alcune circostanze, quali la ricorrenza dei defunti e forse a  Pasqua e Natale. A cosa serve questa spesa? Serve riteniamo a spendere un po’ di soldi con un comune in dissesto, ad allinearsi all’agire dell’amministrazione che sulla comunicazione senza seguito è imbattibile. Perché piuttosto non intervenire per una decorosa manutenzione del cimitero cittadino, se si pensa che in alcune parti, esso è invaso da piccioni che contribuiscono non poco ad un quotidiano degrado, cui ottemperano i cittadini che visitano i propri cari? Altro che app. Si pensi alla gestione ordinaria e straordinaria del luogo sacro e non alle enunciazioni di idee innovative imitazione becera di contesti molto più invasivi dei nostri. Si spendano risorse per sanare il Viale degli Atlantici dove fu iniziata l’opera di taglio e dopo un anno è tutto fermo. Come sempre terminata la fase spot tutto tace. Avanti con la prossima. Tu si Que che Vales”.