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Benevento – La Processione di Gesù Morto, appuntamento religioso fondamentale per ogni credente in Cristo, fulcro della Settimana Santa, si è ripetuto anche quest’anno tra le strade del centro di Benevento, ma con alcune innovazioni rispetto alla consolidata tradizione, ma con la consueta partecipazione popolare. Per volontà dell‘Arcivescovo mons. Felice Accrocca il corteo che accompagnava la raffigurazione del Figlio di Dio, nel suo ultimo viaggio terreno, e la statua di Maria Addolorata, la mamma di Cristo, è partito più tardi rispetto al passato, e cioé alle 20:15, e dalla Cattedrale per poi terminare il suo percorso tra le preghiera dei presenti nella Chiesa di Sant’Anna, accanto a Palazzo Paolo V.  Invariato invece il percorso snodatasi lungo corso Garibaldi, viale degli Atlantici, via XXIV Maggio, via Perasso e poi di nuovo corso Garibaldi.

“Tante volte gli voltiamo le spalle; ciononostante, Egli non si stanca di noi: continua a offrirci, un giorno dopo l’altro, la sua alleanza, perché ci ama, ci ha fatti per Lui e vorrebbe che il nostro cuore riposasse in Lui”.
Le parole dell’Arcivescovo mons. Felice Accrocca scaldano il cuore dei fedeli: “E‘ Lui, infatti, “la nostra pace, ha abbattuto il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia”, ed “è venuto ad annunziare pace”. In un tempo in cui si tende a innalzare muri più che a costruire ponti, il cristiano è dunque chiamato ad essere testimone di fiducia e di speranza, poiché non è alimentando paure e timori che potremo avere una maggiore serenità, ma solo coltivando i frutti dello Spirito: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza. Nella Risurrezione di Cristo tutto il mondo viene rinnovato, ognuno di noi, per quanto gli è possibile, s’impegni perciò a costruire ponti di amicizia con quelle persone con cui da tempo non ha più rapporti, soprattutto se fanno parte della propria famiglia, con quei vicini di casa con cui sono sorte tensioni”.
 
La partecipazione emotiva e fisica dei fedeli è stata quella di sempre e con loro erano presenti i parroci e tutte le figure dei Movimenti e del Volontariato cattolico. Ancora una volta, dunque, il popolo beneventano ha camminato dietro Gesù in questo viaggio di dolore perché, come ha sottolineato l’Arcivescovo, il sacrificio supremo di Cristo, inchiodato alla Croce, ricorda a tutti la redenzione dei nostri peccati.