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Apprendiamo dai social che il Sindaco Vernillo, con grande orgoglio e vanto, ha annunciato la prosecuzione dei lavori al Palazzo Baronale, presentandoli come un fiore all’occhiello della sua amministrazione. Ci permettiamo di ricordare, però, che si tratta dello stesso Palazzo Baronale per il quale – appena insediato – il Sindaco aveva richiesto l’intervento della Procura, alludendo a presunti “misteri” e “reati” che, a suo dire, sarebbero emersi dalla gestione della precedente amministrazione.

“Per anni, quella narrazione è stata cavalcata e utilizzata come strumento di propaganda, costruendo su insinuazioni e sospetti buona parte della sua campagna elettorale e dei primi tre anni del mandato. Oggi, tuttavia, quelle accuse sono svanite nel nulla e, improvvisamente, lo stesso Palazzo diventa motivo di vanto e simbolo di “continuità amministrativa”. Una contraddizione evidente, soprattutto da parte di chi ha costruito una campagna di fango e di menzogne finalizzata esclusivamente al perseguimento di un interesse personale, arrivando perfino ad attivarsi sul piano regionale affinché la tutela di un interesse collettivo diventasse secondaria rispetto a becere speculazioni politiche. Abbiamo scelto di mantenere il silenzio su questa vicenda, per rispetto del lavoro di chi era stato chiamato a verificare, con la consapevolezza che il tempo avrebbe fatto emergere la verità e smascherato le menzogne. Sarebbe stato difficile agire diversamente, poiché quella “macchina del fango” era entrata con prepotenza nelle case e nelle coscienze della nostra comunità, insinuando dubbi e falsità fino a far sembrare reale ciò che era stato costruito ad arte per fini personali. Quando il quadro sarà definitivamente chiarito – e lo sarà a breve – forniremo pubblicamente spiegazioni su ogni singolo dettaglio di questa vergognosa vicenda, come promesso più volte. Nel frattempo, accogliamo con soddisfazione la notizia della prosecuzione dei lavori, previsti sin dall’origine grazie a una programmazione già definita e all’erogazione del saldo del finanziamento regionale con cui furono avviati. Ribadiamo, tuttavia, il nostro netto rifiuto verso ogni tentativo di riscrivere la storia in modo distorto e strumentale, da parte di chi si è distinto unicamente per la capacità di alimentare menzogne, fratture sociali e sottocultura”.

Angelo Capobianco
Capogruppo Progetto San Nicola