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Cerreto Sannita (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Giànmariamichele Ciaburri, esponente del gruppo “Impegno X Cerreto Sannita”.

La morte di dieci cittadini cerretesi a causa del Covid ci ha costretto come comunità a misurarci con la soglia più alta del dolore, che ha aperto uno squarcio incolmabile nel cuore di tutti. Nessuno di noi perderà mai il ricordo delle dieci vite spezzate prematuramente. La perdita dei nostri familiari ci impone come comunità a “coltivare” ogni giorno il ricordo ed il  sacrificio di chi si è dovuto misurare con una pandemia mondiale, che ha azzerato complete generazioni di uomini e donne, che non erano pronte a difendersi rispetto ad un virus non immaginario come qualcuno sostiene, ma, invisibile e, al tempo stesso, cosi forte da colpire gli organi vitali di uomini e donne. È impensabile non sostenere che durante la pandemia sono stati commessi tanti errori, probabilmente perché il genere umano sempre più interessato al profitto, non ha per tempo pensato ad ergere le difese o le armi adeguate per sconfiggere un nemico capace anche di mutare. Nonostante tutto, come comunità siamo rimasti lucidi ed attivi per affrontare insieme la sofferenza  delle dieci famiglie  che hanno dovuto lasciare i propri cari morire soli in un letto di ospedale, senza neppure ricevere una stretta di mano. La pandemia ci ha fatto riscoprire il valore di  un abbraccio, di un saluto e di un sorriso. Il “sacrificio”  dei nostri concittadini ci impone la responsabilità di tenere vivo il loro ricordo, un ricordo che deve essere da esempio e monito alle future generazioni. È per questo che è mia ferma intenzione avviare una serie di iniziative che  coinvolgeranno le istituzioni a tutti i livelli. Ho già avviato un progetto per la produzione di un murales insieme all’eccellente artista laurentino Alfonso Ruggieri in ricordo delle vittime cerretesi. In futuro coinvolgerò l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, al fine di rivedere la toponomastica delle strade o piazze per intitolare ai dieci “eroi” che hanno combattuto contro il Covid 19, pur sapendo di non avere a loro supporto una “contraerea”  sanitaria pronta ed efficiente per difendersi dal nemico. Si! Questa per noi Italiani è stata una guerra, visto il numero alto di vittime, una guerra che impone ricordi indelebili nel tempo di chi oggi non può essere più vicino ai propri cari. Auspico che la mia iniziativa non trascenda in facili speculazioni”.