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“Metteteci nelle condizioni di lavorare”. E’ questo in estrema sintesi il grido dei dipendenti dell’ispettorato del lavoro provinciale, scesi in piazza questa mattina per denunciare il fallimento del progetto di un ispettorato nazionale: “Il governo ha creato un’agenzia unica delle ispezioni senza però investirci e ora l’attività di vigilanza è al palo”.

Un danno enorme. Dal contrasto al lavoro nero agli infortuni, dagli appalti illeciti fino all’immigrazione clandestina: è una funzione di controllo essenziale quella che l’ispettorato è chiamato ad adempiere.

Una mission impossible, a sentire lavoratori e rappresentanze sindacali.

“Manca il personale, considerato che non ci sono stati nuovi ingressi dopo i numerosi pensionamenti, mancano gli strumenti, manca la formazione, manca la sicurezza”.

“Al di là dei proclami roboanti di questa riforma, che doveva servire a rendere più efficiente e coordinare la tutela del lavoro – si legge nel documento consegnato ai vertici della Prefettura -, nel corso degli anni i vari governi che si sono succeduti hanno fatto a gara (da ultimo con l’attuazione del Jobs act) per deponziare e avvilire le funzioni di quegli uffici che dovrebbero presiedere a tale tutela, nel completo disprezzo di uno dei fondamentali valori cui è stata redatta la nostra Carta Costituzionale: dignità, tutela del diritto e diritto alla salute sul posto di lavoro”.

A protestare, davanti palazzo del Governo, Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Usb, Intesa Unsa.