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Finalmente non ci sono più dubbi. Per il rinnovo del Consiglio provinciale si voterà domenica 10 marzo, dalle 8 e sino alle 20, presso l’unico seggio che sarà costituito presso la sala consiliare dell’Ente di piazza Castello.

L’attenzione, ora, è tutta per la formazione delle liste, da presentare domenica 17 febbraio (dalle 8 alle 20) o al massimo lunedì 18 (dalle 8 alle 12).

Di quel che sta accadendo nel centrodestra vi abbiamo già raccontato nei giorni scorsi. Ma anche nel centrosinistra si registrano movimenti che, volendo, potremmo definire speculari.

Nel Partito Democratico sannita, infatti, proprio come per la compagine Mastella-Forza Italia, si lavora alla costruzione di due liste. In questo caso, però, contrariamente alle intenzioni che emergono dall’altra sponda del fiume, una delle due dovrebbe presentare il simbolo di partito. L’altra, invece, conserverebbe una connotazione più propriamente civica. Il totonomi ‘democrat’, però, al momento, non offre molte indicazioni. In deciso rialzo, comunque, le quotazioni di Carmine Valentino. Il segretario provinciale del Pd sembra ormai essersi deciso a far ritorno alla Rocca, dove è stato anche assessore nella giunta Cimitile. A fargli spazio sarebbe Renato Lombardi, altro esponente Pd di Sant’Agata dei Goti. Incerta, tra gli uscenti, anche la posizione di Giovanni Campobasso, con Montesarchio sempre destinata a esprimere una candidatura. Dovrebbe invece essere ancora una volta della partita Giuseppe Ruggiero, vicesindaco di Foiano, fin qui unica voce critica del nuovo governo Di Maria-Mastella.

Proprio come per il centrodestra, dove a scalpitare sono Fratelli d’Italia, la Lega e gli ex degirolamiani, pure su questo versante si segnala la volontà di costituire una terza lista, non di ispirazione diretta dei vertici di partito. La base di partenza è data dai promotori di Piazza Grande, l’area Pd sorta in sostegno della candidatura a segretario nazionale di Nicola Zingaretti. Intorno alla leadership del governatore laziale, sin da subito si è ritrovato un buon numero di amministratori. Da Raffaele Del Vecchio a Italo Di Dio, fino ai sindaci Rossano Insogna, Fabrizio D’Orta, Giuseppe Addabbo, Domenico Vessichelli, per fare giusto qualche nome. Un buon punto di partenza per una competizione come le provinciali, aperta esclusivamente a consiglieri e primi cittadini.

Il tentativo di dar vita a questa terza proposta, però, non si esaurirebbe nel contributo degli esponenti zingarettiani. Piuttosto, potrebbe presto aprirsi qualche ragionamento con altre esperienze di sinistra. Esito che non sorprenderebbe, considerato che allargare il campo del centrosinistra, riallacciando le fila del dialogo con quanti hanno abbandonato il Pd, è uno dei tratti segnanti della candidatura di Zingaretti.

D’altronde, per restare in casa Pd, proprio questa inedita concomitanza tra vicende congressuali ed elezioni provinciali rischia di creare nuove e pericolose insidie. Non bisognerà pazientare molto. Sui rapporti di forza tra le varie anime democrat qualcosa cominceremo a capire già dalla prossima settimana: saranno convocate per il weekend 18-20 gennaio le riunioni dei circoli per la presentazione delle linee politico-programmatiche ma anche per il voto delle liste (collegati ai candidati segretari) dei delegati alla Convenzione provinciale.