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Vede “nervosismo” tra gli avversari e prevede “sorprese” dalle urne. Franco Damiano ci crede. A dispetto dei pronostici – legati essenzialmente al voto pro Di Maria della larga maggioranza dei consiglieri di Benevento – il candidato del centrosinistra si avvicina con ottimismo all’appuntamento elettorale di mercoledì prossimo, quando gli amministratori sanniti sceglieranno il nuovo presidente della Provincia.

Al suo fianco, nella sala conferenze del DG Garden, c’è Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione e braccio destro di De Luca.

Ma in tema di presenze, se vogliamo, ancora più significative quelle in platea. Si rivede l’intero establishment del Partito Democratico. Da Umberto Del Basso De Caro a Carmine Valentino, da Erasmo Mortaruolo a Giulia Abbate, da Raffaele Del Vecchio – per tornare a Palazzo Mosti – a Francesco De Pierro

Assente, invece, Claudio Ricci. Non una sorpresa, considerate le dichiarazioni al vetriolo nei confronti degli amici di partito rilasciate dall’inquilino della Rocca nel corso della sua conferenza stampa di fine mandato.

Vedere tutto il Pd presente è sicuramente un motivo di soddisfazione – dichiara Damiano. Non era affatto scontato. Ma in sala e soprattutto sul territorio ci sono anche sindaci e consiglieri comunali civici, non iscritti al partito, che si stanno spendendo al mio fianco. E a loro va il mio ringraziamento. L’ho detto agli inizi di questa avventura e lo ribadisco oggi: non mi sento il candidato di un partito ma di una proposta unitaria capace di tutelare l’intera provincia”.

In questi giorni c’è chi fa percentuali e chi – aggiunge -, come me, prova a discutere di cose concrete. La presenza di Bonavitacola ne è dimostrazione. Per noi la Provincia deve svolgere anche una funzione da filtro tra quelle che sono le istanze dei Comuni e la Regione Campania”-

Per questo dico” – la conclusione di Damiano: “I conti li faremo la notte del 31. Sono fiducioso perché abbiamo messo in campo una proposta politica più credibile, capace di tenere assieme amministratori e livelli istituzionali di governo e che guarda agli interessi di tutte le macro-aree del Sannio”.

Infine, la stoccata agli avversari: “Sento spesso parlare di problemi del territorio. Ma i problemi sono atavici e provengono da molto lontano. E tra quanti oggi si iscrivono a risolverli vedo anche chi in passato ha partecipato al saccheggio del Sannio”.