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San Salvatore Telesino (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Movimento Vivi San Salvatore Telesino

Nel primo incontro per la discussione al redigendo PUC, l’Amministrazione non fatica a smentirsi con un atteggiamento pressoché indifferente verso la partecipazione popolare, sprezzando qualsivoglia principio di democrazia e collaborazione ed in sfregio ad ogni regola civile e di buon senso. Si è delineata, in maniera netta, la frantumazione del diritto alla partecipazione per i contributi alla formazione del nuovo strumento urbanistico.

Ad iniziare dalla sede individuata per l’incontro. Optare per la sala consiliare è una scelta ben ponderata che denota una certa volontà di chiudersi al confronto popolare. Quella della sala consiliare è una sede abbastanza piccola, scomoda da raggiungere, lontana dagli affari e dalle attività dei cittadini. Infatti la partecipazione popolare è stata molto scarsa, circa quindici persone

La riunione avrebbe dovuto fugare l’intento di rendere poco partecipata l’attività di confronto e di consultazione. Così non è stato. Tanto per iniziare, la pubblicità della consultazione pubblica è stata pressoché taciuta e soppressa. Pochi manifesti in alcuni locali pubblici come bar, solo due manifesti grandi affissi presso gli Albi di Pubblica Consultazione, tra l’altro ricoperti in poche ore da affissioni funebri e pubblicità di eventi. Come se non bastasse, la problematica pubblicistica dell’incontro ha suscitato l’ilarità del sindaco e del presidente del consiglio comunale che, anziché fare mea culpa e tentare una condivisone ed una partecipazione effettive mediante un’opportuna informazione alla popolazione, hanno glissato, affermando di adoperarsi per manifesti leggermente più grandi. Assurdo. È assurdo come si possa essere così sprezzanti di ogni regola di correttezza, collaborazione, buon senso.

Il PUC, poi, nella sua fase preliminare, non ha beneficiato di una condivisione con le categorie, né con i cittadini né con le associazioni, commercianti, imprenditori industriali.

Il Piano Regolatore dovrebbe potenziare le risorse del territorio, ancor più in un contesto che si trova ad affrontare un calo demografico costante, senza dimenticare l’elevato tasso di disoccupazione di quella che sarebbe la potenziale forza lavoro. Invece,  si intravede una certa superficialità nelle scelte che stanno alla base del nuovo strumento urbanistico. Una scarsa attenzione per il territorio, per le sue risorse, per le sue potenzialità. Non si ha contezza della realtà sansalvatorese. Ed un’Amministrazione che non tiene conto delle esigenze della realtà che si trova a guidare è certamente un governo fallimentare, inopportuno e poco adatto a tracciare una virtuosa programmazione. Questo si nota palesemente nella volontà di trascurare l’area archeologica e tutto il patrimonio storico, artistico e culturale che il nostro territorio offre, così come le sue potenzialità turistiche, basti pensare al Grassano, al Monte Pugliano, al Monte Acero. Non c’è la benché minima sensibilità verso le zone d’interesse archeologico e turistico.

Proficuo invece il dialogo col Prof. Ing. Ferrigni, al quale ho richiesto di mettere a disposizione le Norme Tecniche d’Attuazione (NTA) al fine di meglio comprendere la politica urbanistica che l’Amministrazione intende intraprendere, sperando e scongiurando che possa assumere le fattezze di un’urbanizzazione massiccia ed aggressiva, per meglio tutelare le risorse territoriale, ma al contempo che possa portare tutta quella serie di benefici che ne derivano.

L’urbanista Responsabile infatti  si è da subito reso disponibile per ogni chiarimento ed osservazione, che di certo la minoranza non dimenticherà si sottoporre alla sua attenzione, in una dinamica partecipata e di massima condivisione”.