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In risposta alle esternazioni del candidato sindaco di “Puglianello Insieme” Antonello Pacelli sul sequestro da parte dell’autorità giudiziaria della discarica in località Marrucaro, riportiamo di seguito la dichiarazione di Antonio Barbieri, il legale che tutela gli interessi del Comune di Puglianello.

“Premetto che come legale che assiste il Comune non posso entrare nel merito di polemiche a carattere politico. Mi limito a dire che lo stato delle indagini impone riservatezza e rispetto nei confronti del lavoro della magistratura inquirente. Pertanto non mi è possibile fornire risposte a domande specifiche formulate su organi di stampa, attinenti a provvedimenti adottati o meno da parte dell’amministrazione comunale. L’unica cosa che posso affermare, trattandosi di questione non afferente al merito della vicenda, e che di fatto è notoria in quanto di pubblica conoscenza, è che l’attuale sindaco facente funzioni, così come da apposita nomina della Magistratura, è il custode del sito in località Marrucaro e sta ponendo in essere atti che sono nella sfera di competenza del ruolo che riveste. Il sindaco facente funzioni, in qualità sia di custode che di autorità sanitaria locale, ha adottato provvedimenti sia prima che dopo le vicende cui si è fatto riferimento sugli organi di stampa. Per quanto riguarda ulteriori atti amministrativi da parte dell’ente mi astengo dal dare notizie per rispettare il lavoro della magistratura”.

Questo il comunicato di “Puglianello Insieme”: 

“LA DISCARICA…BARILE

Da luglio 2018 i lavori di bonifica dell’ex discarica “Marrucaro” sono fermi, e nessuno parla!

Il Comune di Puglianello ha pagato alla società che si è aggiudicata la gara, più di 2.300.000 euro dei circa 2.700.000 euro finanziati dalla Regione Campania con i fondi europei, ma dopo l’abbandono del cantiere nessuno ha pensato di mettere in mora la ditta.

L’autorità giudiziaria ha sequestrato per ben due volte (luglio 2018 e gennaio 2019) l’ex discarica e il Comune tra un parere legale e l’altro rischia di perdere il finanziamento e di ritrovarsi con un sito doppiamente inquinato.

A noi interessa fare luce, capire le ragioni del #sequestro, il perché la ditta non riprende i lavori, quali sono i #subappaltatori e perché il Comune non esercita tutti i poteri che ha per completare la bonifica?”