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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del dottor Angelo Peccerillo, medico superiore della Polizia di Stato e dirigente dell’ufficio sanitario della Questura di Benevento, che racconta una sua esperienza personale legata all’emergenza Covid-19. Di seguito il testo: 

“Coronavirus, I.S.S.: “Dal 1° febbraio morti 6773 anziani nelle R.S.A., il 40 per cento per Covid-19. Vorrei partire da questa terribile notizia per mandare, all’indomani dell’inizio della cosiddetta fase 2, un doppio messaggio. Il primo di speranza, cogliendo l’occasione per ringraziare dal profondo del cuore la Direzione Sanitaria e con essa tutti gli operatori sanitari e tutti i dipendenti di una piccola casa di riposo del Cilento, mia terra natale a cui sono ancora profondamente legato da un profondo affetto, ovvero la Casa di cura Villa Franca, via Serra Cerreta 84060, Omignano (SA).

In questa struttura, il 16 marzo scorso, con la comparsa all’ospedale di Vallo della Lucania del primo caso di Covid-19, hanno bloccato tutte le visite dei familiari, si sono dotati di tutti i D.P.I. necessari e hanno messo in atto tutte le norme di igiene ambientale riuscendo a tutt’oggi a non avere nessun caso di Covid-19. Vorrei ringraziarli perché tra tutti gli anonimi anziani c’è, ribadisco c’è, mia madre dell’età di 89, che purtroppo non riesco a vedere dal mese di febbraio. Loro con gentilezza e soprattutto amore mi hanno consentito di venderla online, vederla disorientata, ma in buona salute e soprattutto in una apparente stato di serenità, grazie a tutte le attenzioni che, ovviamente non solo a lei, queste splendide persone hanno donato.

Il secondo messaggio è una conseguenza del primo.Se tutti noi rispettiamo le regole del distanziamento sociale, dell’uso della mascherina e delle norme igienico-sanitarie si possono salvare anche queste persone così fragili. Tutto questo secondo me assume un valore in più considerando il mio ruolo quale medico competente della Questura e della Prefettura di Benevento. Grazie per avermi dato la possibilità a breve di poter riabbracciare (si fa per dire, ricordiamolo…usando tutte le cautele e i DPI anche e soprattutto se si tratta di familiari stretti) la mia amata mamma”.