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Il debutto convincente della Juventus di Pirlo, gli sprechi del Sassuolo, le convinzioni del Genoa, la dirompenza di Osimhen. Sono solo alcuni degli spunti che la monca domenica di serie A ci ha lasciato. Ma dove c’è un vincitore c’è anche uno sconfitto, ed è proprio su uno di questi che sarà comprensibilmente ricaduta l’attenzione di Filippo Inzaghi. Il suo Benevento è atteso da una settimana di passione, che culminerà con il debutto del Ferraris contro la Sampdoria (sabato ore 18). 

I blucerchiati hanno avuto ben poche velleità contro la Juventus del ‘Maestro’, lasciando denotare evidenti carenze strutturali e di atteggiamento. Lo stesso Ranieri non ci ha pensato su due volte a richiamare pubblicamente i suoi nel post partita: “Ho visto una squadra piena di paura, non abbiamo fatto la partita che mi aspettavo. Dobbiamo reagire, non abbiamo avuto fame né voglia. Sembravamo una squadra sparring partner”, ha dichiarato l’artefice del ‘miracolo Leicester’, uno che non si scompone facilmente. 

Ne consegue che per la Strega le difficoltà in vista del debutto aumenteranno. Di fronte si troverà una Samp motivata, intenzionata a riscattarsi, ma anche tormentata da mille fragilità. Il Benevento dal suo canto sabato scorso la Lazio ha lanciato ottimi segnali legati soprattutto fase difensiva. Fermare Immobile, bomber implacabile e scarpa d’oro, può considerarsi un punto di partenza importante nonostante si trattasse di un match amichevole. Inzaghi ha saputo trarre indicazioni positive e i giorni di vigilia gli serviranno a completare il rodaggio in attesa di nuove indicazioni dal mercato. 

Su quel fronte toccherà al direttore sportivo Foggia fare gli straordinari coordinando i discorsi sulle uscite e quelli sulle entrate. Al Benevento serve sfoltire e in qualche modo dovrà pur farlo, nella speranza di non dover ricorrere a rescissioni a dir poco scomode per le casse societarie. C’è tempo, in ogni caso, fino al 5 ottobre. Al momento alla rosa di Superpippo mancano un centrocampista di qualità e un terzino destro per completare le cosiddette “coppie”, ma anche un esterno in grado di cambiare passo e di svolgere all’occorrenza mansioni di raccordo. Sfumato Gervinho, è lecito attendersi un colpo a sorpresa. La stessa cosa che i tifosi sognano in ottica Marassi, dove tre anni fa iniziò la più bella delle stagioni da incubo.