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“Sui Progetti Utili alla collettività (PUC) gli uffici dell’Ambito sociale B3, che fanno da raccordo tra i comuni della Valle Caudina, sono pronti a dare il proprio supporto. C’è una metà dei comuni che già ha ultimato la procedura, un’altra parte invece sta arrivando all’approvazione nel proprio esecutivo o in alcuni casi definendo gli ultimi dettagli sui progetti da finanziare. C’è ancora un piccolo sforzo da fare ma possiamo dire che su questo aspetto, in Valle Caudina, si è in dirittura di arrivo” a dirlo il deputato e portavoce M5S Pasquale Maglione.

“Proprio ieri – prosegue il deputato – insieme alla portavoce M5S al comune di Montesarchio Giuseppina De Mizio, mi sono recato presso gli uffici dell’Ambito territoriale B3 per fare il punto sull’attuazione della normativa relativa al reddito di cittadinanza e in particolare all’istituzione dei PUC che – ricordiamolo – consentono ai percettori del sussidio di poter lavorare a favore della collettività in cui vivono. Il compito di coordinamento dell’Ambito, avendo uniformato le attività dei diversi comuni, ad oggi  è stato completato. A questo punto tocca ai municipi presentare i progetti in modo da ottenere la copertura sia per le spese assicurative sia per l’acquisto di eventuali strumenti da utilizzare per la realizzazione dei progetti, risorse rese disponibili dal Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. All’appello mancano ancora una manciata di comuni ed è a loro che rivolgo l’appello – lo farò a breve anche attraverso una lettera ai sindaci – affinché completino questo iter in tempi brevi”.

“Allo stesso tempo, essendo ancora aperto anche l’interpello per le associazioni del terzo settore – quelle senza scopo di lucro – lancio l’appello a quegli organismi associativi che rientrano nella categoria a presentare progetti di collaborazione con i comuni per quelle attività che possono coinvolgere i percettori del reddito. Alcune richieste sono già pervenute, il mio invito è fare ancora di più. Sono iniziative importanti perché aiutano coloro i quali vivono una situazione di difficoltà a reintegrarsi nel tessuto sociale. Il reddito di cittadinanza vuole essere in primo luogo un sostegno economico per chi vive in condizioni di disagio, ma va inteso anche come uno strumento in grado di agevolare l’integrazione e di supportare la collettività. Ecco perché la collaborazione delle associazioni e dei comuni in questo settore specifico è quanto mai auspicata” conclude il deputato.