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Il reddito di cittadinanza? Nel Sannio interesserebbe più di una famiglia su dieci. L’analisi è de ‘Il Sole 24 Ore’ e si basa sugli Isee ordinari presentati in Italia nel 2016 e monitorati dal Ministero del Lavoro.

Come annunciato dal Movimento Cinque Stelle, il reddito di cittadinanza sarà infatti destinato ai nuclei familiari con un Isee fino a 9.360 euro annui. Asticella che comprende, nella provincia beneventana, 13.200 famiglie, per una incidenza dell’11,9% sul totale di quelle residenti nel Sannio.

Numeri che in parte sorprendono, considerato che collocano il Sannio ‘solo’ in 31esima posizione nella classifica delle province italiane dove l’impatto della misura è maggiore.  

Scorrendo la graduatoria, prevedibilmente dominata dal Sud Italia, scopriamo che quella di Benevento è tra le province meridionali meno bisognose del reddito di cittadinanza. Ben diversi i numeri delle cugine campane. Napoli, ad esempio, è seconda in graduatoria, con 229.900 famiglie interessate. Una su cinque, in pratica (incidenza 20,65). A completare il podio, la capolista Crotone (19.500 famiglie, 27,9% incidenza totale) e Palermo (100.800, 20,5).

Per tornare alla nostra regione, dopo quella partenopea, è la provincia di Caserta (ottava in Italia) quella dove il reddito di cittadinanza inciderebbe di più, visto che le famiglie interessate sono 62mila (17,9).

Bisogna scendere fino alla 18esima posizione per trovare Salerno (65.300 famiglie, 15,2 %). Ventottesima, infine, Avellino. In Irpinia, il reddito darebbe respiro a 20.900 famiglie (12,4%).

In termini assoluti, il maggior numero di potenziali beneficiari si trova proprio in provincia di Napoli, seguita da Roma (173.200), Milano (103.600), Palermo (100.800) e Torino (95.900).

Ma queste cifre – sottolinea il quotidiano di Confindustria – vanno rapportate agli abitanti. Se a Napoli e Palermo l’incidenza supera il ­20% delle famiglie residenti, a Torino e Roma è intorno al 9%, mentre a Milano non arriva al 7 per cento. Di fatto, le prime 34 province perfrequenza degli interessati sono tutte al Sud e nelle Isole.

I valori dell’Isee, d’altra parte, sono storicamente più bassi nel Mezzogiorno, dove i redditi sono inferiori, la disoccupazione più alta, le famiglie mediamente più numerose e i depositi bancari e gli investimenti minori. Né basta a controbilanciare gli altri fattori la percentuale di proprietari di casa, più alta che al Centro-Nord.

Tutto ciò si riflette sulla mappa: fatte 100 le famiglie con i requisiti d’ammissione, 48,6 sono al Sud e nelle Isole, 19 al centro e 32,4 al Nord”.