- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Approvato in Senato (a fatica) il dl elezioni, in attesa che diventi ufficiale la data del voto (ma il Viminale dovrebbe confermare quanto si è detto in questi giorni: seggi aperti il 20 e il 21 settembre), il totocandidature in vista delle Regionali in Campania prende sempre più piede.

Nel Sannio, di fatto, gli unici ad aver concluso la pratica sono Fratelli d’Italia e il Movimento Cinque Stelle. Il partito della Meloni la sua scelta l’ha ufficializzata addirittura a dicembre, presentando in una iniziativa pubblica i suoi alfieri: Mimmo Matera, sindaco di Bucciano e Francesca Pedicini, consigliera d’opposizione a San Giorgio del Sannio. Le primarie grilline, invece, hanno premiato il beneventano Carmine Molinaro che avrà al suo fianco Antonella Coletta, altra sangiorgese.

Manca ancora il placet della direzione provinciale ma pure nel Partito Democratico non c’è storia: in campo ci saranno il consigliere uscente Erasmo Mortaruolo e Antonella Pepe, componente dell’assemblea nazionale del partito ed esponente del circolo di Apice (dove è sindaco suo padre Angelo).

Per restare nel campo delle ‘quasi certezze’, non si annunciano sconvolgimenti nemmeno nell’universo mastelliano: per ‘Noi Campani’ i nomi restano quelli di Gino Abbate, oggi presidente del Cda Gesesa, e Giovanna Razzano (Sant’Agata dei Goti).

E il resto? Fatta eccezione per Fdi nel centrodestra è tutto in alto mare. Ma l’attesa di Godot, ovvero del candidato a sfidare Vincenzo De Luca, sta facendo perdere entusiasmo e fiducia tra quanti pure avevano messo in campo una disponibilità a essere della sfida. E’ il caso di Luigi Scarinzi: la sua candidatura, un fatto scontato solo poche settimane fa, oggi sembra sfumata.

Nulla o quasi trapela da Forza Italia e così anche dalla Lega di Salvini, dove comunque appare probabile la candidatura del coordinatore sannita Luca Ricciardi mentre per la quota rosa le ipotesi maggiormente accreditate (ri)conducono a Nadia Sgrò e a un nome della valle Caudina.

Nel centrosinistra, almeno nella versione extra-large che ritroveremo sulla scheda elettorale, riunioni e telefonate si susseguono senza soluzione di continuità. A oggi, però, le porte delle civiche deluchiane restano chiuse agli esponenti ‘democrat’, anche se proseguono i rumor riguardanti le discese in campo dei sindaci Floriano Panza e Michele Antonio Panarese.

I nomi più caldi, però, restano quelli di altre fasce tricolori, tutte con provenienza politica diversa dal centrosinistra: Fernando Errico (che assieme a Giulia Abbate potrebbe comporre il tandem dell’ambitissima lista che porterà il nome del presidente), Zaccaria Spina (Campania Libera), Giacomo Buonanno (Campania Democratica). Per Centro Democratico, invece, è stato lo stesso Antonio Puzio, consigliere comunale a palazzo Mosti, ad annunciare ieri la propria candidatura.

Curiosità, infine, per le decisioni in casa Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi è al suo primo, significativo, test elettorale. Il vantaggio, rispetto ai suoi competitor di coalizione, è dato dalla sua autonomia: per decidere chi candidare i due coordinatori Cinzia Mastantuono e Pasquale Orlando non dovranno attendere il via libera da palazzo Santa Lucia. Per questo si conta di annunciare al più presto, al massimo entro la prima decina di luglio, i nomi dei due candidati. Una riunione, forse quella decisiva, è in programma la prossima settimana. Per la casella maschile, comunque, in pole position ci sarebbero Giuseppe “Bepy” Izzo, assessore al bilancio nella giunta Damiano a Montesarchio, e Alessandro Di Santo, già sindaco e ora consigliere comunale a Castelvenere.

A chiudere il cerchio, a breve sarà presa una decisione sulla presentazione di una ulteriore lista, più caratterizzata a sinistra e comprendente, tra gli altri, Verdi e Articolo 1.