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Benevento – Claudio Ricci ha tenuto la conferenza stampa di fine mandato per rivendicare i propri successi, ma anche per attaccare il Pd che, di fatto, lo ha lasciato solo in 4 anni. Furioso in particolare con Giuseppe Di Cerbo, consigliere del PD e delegato ai lavori pubblici,  ma anche sindaco di Amorosi, che ha abbandonato il Consiglio di lunedì scorso perché non aveva ottenuto i fondi per la viabilità nel suo Comune: Ricci lo ha furiosamente contestato dicendo che lui non avrebbe mai potuto concedere solo ad Amorosi l’intero finanziamento disponibile per tutto il territorio.

Alla Rocca dei Rettori il vulcanico Presidente della Provincia ha urlato ai giornalisti presenti il suo orgoglio per quanto fatto ma anche la rabbia per la solitudine. “Io non ho fatto il buffone qua sopra; io ho fatto cose concrete: se ho salvato San Bartolomeo in Galdo e la confinante Puglia dalla bomba ecologica della discarica di Serra Pastore, e se, nonostante ciò il Pd egualmente non mi considera come una opportunità per il Partito stesso, la colpa non è certo mia, ma è del PD”.

Molti sassolini dalle scarpe Ricci se li è tolti, ma non voleva farlo, almeno così aveva annunciato, perché ha cominciato la conferenza stampa in modo assai ecumenico: “Ringrazio la stampa per l’attenzione dedicata a questo Ente in un periodo difficilissimo. Era giusto che fosse dato spazio alla Provincia, ma non era scontato che lo facesse con onestà intellettuale”. Poi Ricci ha dichiarato la pena di un lavoro amministrativo cui è stato chiamato 4 anni or sono, senza alcun compenso economico: “Io mi sono trovato a vivere una emergenza dietro l’altra: la stessa chiusura dell’Ente, il taglio di 45 milioni di Euro, di tutte le risorse tariffarie che erano da sempre in capo alle Province, del 50% del personale, l’alluvione del 2015, altre calamità, l’incendio dello Stir. Io però ho impiegato tutte le risorse che ci sono state assegnate”.

Poi ha aggiunto : “Potevano certamente essere di più, ma io ho speso tutte quelle che ho avuto. Da altre parti ci sono ancora macerie per strada. Io non voglio fare il presuntuoso ma vorrei che si facesse con onestà intellettuale un esame della situazione su un contesto generale. Rivendico che, nonostante la mancanza di risorse umane e finanziarie, abbiamo comunque garantito un minimo di normalità, mentre altrove le strade sono state chiuse. Abbiamo presentato buoni progetti per la viabilità che attende ora il finanziamento da parte della Regione. Si parla di 14 grandi interventi stradali che verranno approvati”.

Sull’edilizia scolastica ha poi rimarcato: “Ricordo i 40 milioni di Euro che sono stati approvati per progetti di edilizia scolastica negli ultimi 2 anni. Inoltre – ha proseguito Ricci – vorrei ricordare l’impegno per la cultura: l’interesse verso i nostri reperti della Fondazione Museo Egizio di Torino e del Paul Getty Musuem di Los Angeles grazie al lavoro di tante persone delle Partecipate e delle Cooperative di servizio e di lavoro”.

Poi ha sottolineato: “ Non era nelle nostre competenze, avrei dovuto chiudere secondo la nuova legge il Museo del Sannio, l’Arcos e la Biblioteca Provinciale e invece ho firmato con uno stratagemma una convenzione con la Regione Campania per la prosecuzione di un lavoro che ha dato ottimi risultati, un 47% in più di turisti che hanno visitato sia il museo che l’Arcos che la Biblioteca“.

Ricci ha ricordato l’opera encomiabile che l’Associazione Epsilon ha fatto in questi anni per la Biblioteca Provinciale. Il presidente ha poi sottolineato la vertenza forestali e quanto fatto per mettere a norma e garantire gli stipendi.

Sulla spinosa questione dei rifiuti, Ricci ha spiegato che le tariffe praticate per il conferimento dei rifiuti è posta a 150 Euro a tonnellata, cui devono aggiungersi altri 50 Euro circa per la gestione delle discariche post mortem: nella legge regionale del 2016 è consacrato il principio che tale gestione dovrebbe essere coperta da tutto il popolo campano e non solo da quello sannita, ma tale principio non è applicato dalla stessa Regione.

Sollecitato anche dalla stampa Ricci ha lanciato bordate al Pd : “Io non posso rispondere del Partito. Questa domanda va fatta a loro. Io però sono andato avanti per 4 anni a prescindere da tale giudizio. Non sono stato condizionato da questo atteggiamento politico nel mio lavoro di Presidente. I successi che rivendico di questa Provincia, se il PD non lo fa, io li assegno con ancora maggiore orgoglio a me stesso. E questo un problema del Pd o meglio di una parte del PD se non valorizza i suoi dirigenti. Se il PD non ha considerato la Presidenza Ricci come una opportunità è un problema non di Ricci, ma del PD medesimo. La mancanza di supporto l’ho registrata, ma questa cosa non mi ha piegato le ginocchia. Comunque mi dedicherò di più al Partito, alla costituzione dei Comitati Civici proposti da Renzi, che secondo me resta il solo leader del Pd”.

Questi suoi successi rivendicati oggi non hanno però ricomposto l’amore con i territori che c’era ad inizio mandato con le conseguenti ricadute negative in termini politici.

Ricci ha concluso attaccando nuovamente il PD: ” Il Partito ha stipulato in questi 4 anni alleanze politiche diverse che non  ho voluto io. Se il Pd perde pezzi e alleanze non è un problema di Ricci. Io devo dare conto delle attività di Presidente della Provincia, non come Segretario di Partito il quale ha altre funzioni. Io comunque parlerò più avanti di queste cose dopo la campagna elettorale. Noi siamo isolati politicamente e questo è un fatto e l’ho detto apertamente alla segreteria: ma parlerò solo dopo il 31 ottobre.”