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Una presenza che ha fatto e che continua a far discutere. La partecipazione di Pasquale Iacovella, sindaco di Casalduni ma anche presidente dell’Ato rifiuti sannita, al pranzo di Guardia Sanframondi tra Di Maio e gli attivisti del M5S, non è andata giù a diversi esponenti del centrodestra locale.

Irritazione registrata e raccontata da “Il Sannio Quotidiano” all’indomani della manifestazione. Luigi Di Maio, si ricorderà, domenica scorsa arrivava a Guardia per promuovere Sannio Falanghina, fermandosi poi a pranzo con i vari rappresentanti dell’universo grillino per dare anche un significato politico alla sua discesa beneventana. A sorpresa, tra i commensali spuntava dalle foto anche Iacovella, eletto alla guida dell’Ato nel settembre del 2018 grazie ai voti del centrodestra. Da qui la protesta e la richiesta di spiegazioni.

A ritornare sulla questione, ora, è la senatrice del Movimento Cinque Stelle Sabrina Ricciardi. E sono decisamente parole al miele quelle dedicate a Iacovella, difeso e portato a esempio di “buon amministratore”. Scrive infatti la parlamentare grillina:

Esponenti del centrodestra si sarebbero risentiti in quanto Iacovella sarebbe stato eletto presidente dell’ATO con i loro voti. A questo punto viene spontaneo chiedersi: ma Iacovella per caso ha qualche tessera di partito? Non mi pare.

Iacovella si è mai dichiarato aderente a taluno schieramento o a qualche corrente che dir si voglia? Neppure. Possibile che siamo quasi nel 2020 e siamo tuttora ancorati a queste logiche d’appartenenza?

Come se in politica esistesse un marchio a fuoco e non si potesse scegliere per competenze e capacità. Pasquale Iacovella è soprattutto un primo cittadino in gamba, che guida egregiamente una comunità ed un territorio su cui qualcuno ha localizzato un CDR.

Un Sindaco che non ha paura, che non ha esitato a combattere e condannare le ecomafie. Pasquale Iacovella è amico della delegazione parlamentare sannita del M5S, che più volte si è recata a Casalduni per star vicino a lui e alla sua gente dopo gli incendi. E come tale è stato invitato alla cena con Di Maio. Ha voluto esserci per un atto di amicizia, di testimonianza, di cortesia.

Chi si è sentito offeso, dovrebbe piuttosto essere orgoglioso di aver contribuito alla nomina di un grande uomo delle istituzioni al vertice dell’Ato”..