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Benevento – Un tavolo tecnico permanente. Questa la proposta lanciata dall’Associazione Io x Benevento guidata da Giuseppe Schipani nel seminario da loro organizzato a Palazzo Paolo V.  Un problema complesso e assai difficile da scandagliare che l’associazione, con la sede in piazza San Modesto, ha voluto porre all’attenzione questo pomeriggio con il sindaco di Benevento Clemente Mastella, il presidente della Provincia Antonio Di Maria, l’assessore comunale all’Ambiente Luigi De Nigris, l’amministratore unico dell’Asia Donato Madaro, l’ amministratore unico di Irpinia Ambiente , Nicola Boccalone.  Il presidente Schipani ha sottolineato: “I cittadini pagano una tassa che è la seconda più alta d’Italia. E’ molto onerosa con un servizio  non tanto efficiente. Occorre un progetto di sviluppo e di ripartenza”

Le enormi contraddizioni e l’aggrovigliarsi delle situazioni e delle criticità rendono il problema della gestione dei rifiuti una vera e propria emergenza. Queste le parole di Antonio Di Maria, Presidente della Provincia, che, a fronte della speranza di poter finalmente lasciare la posizione di stare sotto ad una enorme spada di Damocle, ha sottolineato che innanzitutto bisogna fare i conti con le conseguenze del dopo incendio allo Stir di Casalduni, l’unico impianto di trattamento rifiuti che il Sannio aveva a disposizione.

Dopo che il fuoco dello scorso mese di agosto si è divorato una parte della struttura di contrada San Fortunato, il ciclo di lavorazione è fermo e per questo i Comuni sono costretti a portare i propri rifiuti secchi negli Stir delle Province vicine con un ovvio aggravio di costi.  Nubi fosche  sotto questo aspetto e Di Maria ha sottolineato: “Oggi,  si pagano per la gestione dei rifiuti tasse molto elevate ai limiti della sostenibilità, ma questo è la prima gravissima conseguenza dell’incendio dello Stir. Io non posso programmare alcuna revisione della tariffa in queste condizioni. Io ho bisogno di date e dati certi circa la riapertura dell’impianto: ma tutto questo al momento non c’è. Occorre procedere, dunque, ad una verifica totale e completa di tutto il sistema di lavorazione del ciclo dei rifiuti in Provincia”. Il presidente Di Maria ha quindi aggiunto: “Abbiamo bisogno di una nuova impiantistica, calibrata sulle esigenze della Provincia per far fronte ai problemi. Poi dobbiamo pensare a mettere finalmente a norma le discariche post mortem che ci sono state lasciate dalla Gestione Commissariale. Si tratta di un vero e proprio incubo se consideriamo che noi sanniti dobbiamo pagarle senza averle mai riempite di rifiuti nostri. Queste discariche producono percolato in quantità enormi: ed è assurdo che noi abbiamo pagato in 7 anni oltre un milione di euro per raccoglierlo”.

Qualche nota positiva, rispetto al discorso di Di Maria, l’ha data Luigi De Nigris, assessore all’Ambiente del Comune, che ha annunciato: “da settembre prossimo contiamo di applicare la tariffa puntuale per la raccolta rifiuti, che consisterà nel pagare esattamente quanto produci di immondizia. La tariffa partirà da un progetto pilota in una contrada cittadina; poi se funziona verrà gradualmente estesa a tutta la città”. De Nigris ha rimarcato  come occorra cercare al meglio  di gestire meglio tutta la filiera in città con l’istituzione di ispettori ambientali. “Proporrò questo in Giunta e poi in Consiglio Comunale. per dare una vera e propria sterzata.Infine potremo contare su 38 operatori per lo spazzamento delle strade”.

Ha quindi preso la parola Madaro che ha confermato l’intenzione di procedere con la tariffa puntuale: “Stiamo lavorando al rinnovo del parco mezzi e all’aumento del personale da dedicare allo spazzamento che potrà contare su 13 rinforzi. Vogliamo portare  al 70% la raccolta differenziata, implementando la parte relativa al vetro e al cartone” L’amministratore Madaro ha sottolineato come dopo l’incendio di Casalduni, il trasporto fuori provincia della frazione indifferenziata è uno dei nodi principali da risolvere. Per Boccalone che ha effettuato questo pomeriggio una relazione tecnica ha  sottolineato come la mancata attuazione dei dettami dell’Ato rifiuti, ancora ferma al palo non ha fatto certo bene  al territorio e ai relativi servizi.