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Benevento – Sono assai scure le prospettive sul fronte rifiuti. Se la chiusura per manutenzione, a partire da fine luglio, dell’unico termovalorizzatore in Campania produrrà, su tutto il territorio regionale, gravi problemi circa l’accatastamento della frazione indifferenziata, nel solo Sannio si avranno pesantissime ripercussioni anche sul fronte del trattamento della frazione umida.

In quasi tutti i comuni del Sannio è, infatti, a rischio la raccolta della frazione organica, in quanto nessuno sa dove sversare l’umido per la carenza di impianti disposti a riceverli. Ovviamente i pochi impianti che ci sono, e che non si trovano nel Sannio, intuito l’affare, hanno cominciato a praticare negli ultimi mesi, secondo il principio della domanda e dell’offerta, prezzi proibitivi per i conferimenti; ma oggi anche volendo pagare cifre triplicate rispetto al normale prezzo di mercato non c’è verso di trovare un impianto disposto a ricevere la frazione umida sannita.

Una delle Ditte che sono impegnate in questo servizio di raccolta ha lanciato qualche ora fa un vero e proprio SOS, una richiesta d’aiuto a tutte le Istituzioni, a cominciare dalla Prefettura. Del resto eguali segnali di allarme ed altrettante denunce emergono da molti Comuni le cui aziende preposte alla raccolta, sono alla ricerca di soluzioni per evitare che i rifiuti restino per le strade a partire da Ferragosto. Da più parti viene invocato un intervento del Prefetto. “E’ necessario un incontro urgente in prefettura a Benevento, – esortano così alcune ditte impegnate nella raccolta-  per individuare un piano strategico, anche straordinario, al fine di scongiurare l’emergenza“.

Noi abbiamo raccolto il parere del Presidente della Provincia Antonio Di Maria, che ha già il suo bel da fare per via della gravissima crisi dell’impianto di trattamento rifiuti indifferenziati di Casalduni (andato a fuoco ormai un anno fa) e la mancanza di liquidità da parte della Samte, la società che gestisce per conto proprio della Provincia una parte del ciclo.

Di Maria, che era a conoscenza di questa nuova emergenza, ha spiegato: “il trattamento della frazione dell’umido non è di nostra competenza come Provincia, anche se ovviamente noi ci stiamo interessando al problema che è stato sollevato in queste ultime ore da numerosi operatori. Vogliamo collaborare con tutte le Istituzioni per trovare una soluzione al problema. Nella nostra provincia non abbiamo mai avuto impianti per poi poter lavorare l’umido. Stiamo dunque cercando di capire come fare. Abbiamo avuto nelle settimane scorse riunioni in Prefettura, ma ad oggi non sono stato nuovamente convocato per dare uno sbocco alla crisi. Posso però dire che se ci troviamo in queste situazioni la responsabilità è in gran parte alla mancata attuazione dell’Ato rifiuti oltre alla grave assenza di impiantistica nella nostra provincia”.