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Prosegue nelle aule giudiziarie la mobilitazione contro la realizzazione a Sassinoro delll’impianto di compostaggio della New Vision. A farsi sentire, per commentare quanto accaduto al Tar nell’udienza tenutasi pochi giorni, è il comitato civico “Rispetto e tutela del territorio”. Scrive il presidente Nicola Zacchino:

“Il Comitato Civico “Rispetto e tutela del territorio”  esprime molti dubbi sull’udienza tenutasi l’8  gennaio 2019 al TAR Campania, circa la questione riguardante la realizzazione dell’ impianto di compostaggio in contrada Pianella a Sassinoro.

Innanzitutto come è possibile che in data 18 dicembre u.s. la Regione si riunisca in Commissione senza chiamare le parti e decreti che non sia necessario il V.I. (valutazione d’incidenza) sulla costruzione dell’impianto nonostante si trovi in un corridoio ecologico,  a pochi metri da un’area S.I.C. da tutelare e che depositi una memoria il 28 dicembre tra l’altro fuori dai tempi previsti dalla normativa di legge, rispetto all’udienza dell’ 8 gennaio 2019.

E tutto questo avviene tra l’altro a distanza di più un anno dalla Conferenza dei servizi in cui la stessa Regione aveva ritenuto che su quella realizzazione non fosse necessario neanche il V.I.A. (valutazione d’impatto ambientale) escludendolo sulla scorta di uno studio della ditta, cancellando di fatto le motivazioni esposte dal servizio tecnico del Comune di Sassinoro.

Questa del 18 dicembre u. s. non solo è un atto non corretto dal punto di vista etico e giudiziale, perché le parti che compongono questo territorio, quantomeno dovevano essere interessate, nonché un tentativo di salvare la faccia all’ultimo giro, ma anche dal punto di vista pratico, visto che nella V.I. avrebbero dovuto tenere conto di tutte le perizie che in questi mesi sono state prodotte per dimostrare la pericolosità dell’impianto, posto a pochi metri da case abitate, in un’area compresa nel Parco Nazionale del Matese, sulla Via Francigena, nel Progetto europeo Natura 2000 – sul quale il Ministro Costa sta lavorando con decreti attuativi -, in un territorio ricco di acque che confluiscono immediatamente nel lago di Campolattaro soggetto a potabilizzazione, su di una falda freatica che passa proprio sotto il capannone e in un’area ad alta sismicità.

Insomma , ancora una volta, un tentativo bislacco di affrontare una situazione che forse si è complicata per la Regione stessa, grazie anche all’opposizione fatta dalle popolazioni di un intero comprensorio e dalla pressione del Comitato che ha lavorato e lavora per dimostrare che questo territorio va tutelato, sviluppato e difeso, anche attraverso sacrifici enormi con un presidio h24 attivo anche in questi giorni di festività e di neve.

Ci auspichiamo da una parte che la giustizia faccia il suo corso tenendo in considerazione tutte le nostre obiezioni alla realizzazione dell’impianto, e dall’altra che la politica faccia la sua parte facendo prevalere il rispetto e la democrazia, ascoltando e valutando con attenzione ciò che la gente di questo comprensorio, che va dalla provincia di Benevento a tutto il Molise sta chiedendo e manifestando oramai da un anno”.