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Benevento – L’area di sosta, per definizione, è un punto dedicato agli automobilisti per riposarsi dopo un lungo viaggio, ritemprarsi prima di riprende la marcia. E’ anche la zona nella quale è possibile liberarsi dei rifiuti accumulati durante un tragitto perchè è prevista la presenza di contenitori, non in tutte. Non è previsto che queste aree diventino delle discariche a cielo aperte nelle quali è possibile trovare praticamente di tutto. Lì dove ci sono i contenitori, questi sono spariti data la mole di buste, e quando non ci sono il problema non si pone, c’è la distesa lungo tutta la zona. La testimonianza è viva se si percorre il raccordo 9, quello che da Castel del Lago porta a Benevento, prima di imboccare la Statale Telesina. Buste piene di immondizia, bottiglie, materiale di lavorazione edile fino ad arrivare anche a un materasso (probabile che qualcuno abbia confuso l’area di sosta come un punto di riposo). Una scena poco edificante, gesti che qualificano chi decide di liberarsi dell’ingente fardello sfruttando, casomai,il buio e una zona che non ha telecamere di sorveglianza. Al di là della riflessione che sta diventando anche ripetitiva, ma il problema dei rifiuti realmente risiede nell’educazione delle persone. Non è naturale pensare di lasciare un materasso lungo un raccordo autostradale, come liberarsi di materiale di scarto edile in un’area di sosta che, ovviamente, perde la sua funzione dato che, col passare del tempo, non resta neanche lo spazio per fermarsi con la macchina. Controlli e buonsenso, questo servirebbe per cercare di correggere il tiro e modificare un’abitudine che sta diventando veramente antipatica oltre che controproducente. Ma se per i controlli si potrebbe trovare una soluzione immediata, educare il cittadino su una cosa che dovrebbe essere normale pare la missione più difficile che ci sia.