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Sulla tranquilla salvezza ottenuta dalla Forza e Coraggio nell’ultimo torneo di Promozione c’è anche la firma di Giovanni Zarro. Il dirigente di San Giorgio del Sannio ha iniziato la stagione con la società giallorossa, salvo essere poi costretto a muovere un passo indietro per sopraggiunti impegni di natura personale. Nonostante il distacco, Zarro ha sempre continuato a seguire il mondo del calcio dilettantistico e in modo particolare la società di piazzetta San Donato. 

La Forza e Coraggio quest’anno ha saputo interpretare bene le esigenze programmatiche della società, l’obiettivo era mantenere la categoria. A un certo punto stavamo facendo qualcosa di grande poi un calo fisico e mentale hanno frenato la nostra rincorsa“, confida lo stesso Zarro, “i giocatori, lo staff tecnico e la società hanno guadagnato punti a livello morale in questi anni, cercando sempre di portare a termine i programmi iniziali e di rispettare gli impegni presi. Non sempre, però, le ciambelle riescono col buco e così anche le società vivono momenti di alti e bassi, in equilibrio con l’andamento generale dell’apparato calcistico“.

Chiusa la stagione agonistica, adesso è il tempo di tracciare gli inevitabili bilanci prima di inizia a pensare al futuro. “I giudizi sono vari e bisogna analizzarli al termine di ogni annata. Personalmente attribuisco un voto alto a tutti i componenti della società, forse solo a me stesso do di meno perché a un certo punto ho dovuto staccare la spina per impegni lavorativi“, conclude Giovanni Zarro, “non so cosa mi aspetta il nuovo anno calcistico. Il pallone è in continua evoluzione. Sono stato due anni alla Forza e Coraggio e sono stato benissimo. Penso di aver dato qualcosa ma ovviamente non spetta a me dirlo, lo devono dire i fatti e i risultati ottenuti. Non ho bisogno di stimoli, a me piace fare ciò che penso di saper fare, con i miei limiti e commettendo i miei errori. Certo è che quando faccio una cosa pongo in essere tutto il mio essere, è sempre stato così e continuerà a esserlo. Per ora sono svincolato, diciamo così, non so cosa succederà domani. Il calcio deve essere vissuto con piacere, nel momento in cui diventa una difficoltà significa che la programmazione è stata sbagliata. La Forza e Coraggio, ad esempio, non ha mai rappresentato una difficoltà“.