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Benevento –  Sono trascorsi tre anni dall’evento alluvionale che ha interessato la città di Benevento, mostrando la vulnerabilità del capoluogo sannita ad alcuni fenomeni (in)naturali: i danni sono ancora ben evidenti, come se il tempo non fosse passato da quel giorno. Questa mattina, in occasione della sesta edizione della «Settimana del Pianeta Terra», si è tornati a parlare dei rischi geologici e antropici in città con il convegno «Benevento: fotografia di un territorio», al Convitto Giannone in Piazza Roma.

Benevento, infatti, non è esposta solo al pericolo di esondazione, ma anche a quello sismico. Le testimonianze del passato, spesso trascurate,  riportate alla luce da attività di scavo archeologico, permettono di ricostruire la successione degli eventi naturali che hanno interessato nel corso dei secoli sia la città  che la provincia di Benevento.

“L’obiettivo del convegno – spiega il geologo Vincenzo Briuoloè quello di portare a conoscenza della cittadinanza le questioni che interessano il territorio dal problema degli eventi alluvionali fino a quelli sismici. Faremo tutto  ciò insieme ad esperti dell’Università del Sannio di Salerno e del Molise che saranno qui a relazionare per l’intera giornata per poi dirigersi a Parco Cellarulo e a Contrada Pantano. Intanto verranno illustrate delle nuove cartografie, preparate dalla Provincia e dall’Ateneo sannita,  che mostrano lo stato delle aree con zone perimetrali ridefinite e le novità sui lavori.”

Rischi idrogeologici ma anche pericoloso sismico: “Certo, il nostro territorio – prosegue il dottor Briuolo è esposto ad eventi sismici. Per affrontare la questione è necessario continuare a studiare i vari eventi che interessano le faglie sismo tettoniche e l’Ateneo di Benevento ha le competenze adatte per preparare le cartografie. Successivamente bisogna proseguire nel fare attenzione a come si costruisce per quanto riguarda le nuove opere, con criteri adeguati per evitare o minimizzare possibili danni. Al momento i terremoti non si possono prevedere ma è fondamentale fare una discussione sul già costruito su cui non si è mai messo mano. Speriamo che in Italia i ricercatori riescano ad avere il ruolo e lo spazio che meriterebbero per affrontare al meglio tali situazioni”. Argomento che verrà trattato dai docenti Maria Rosaria Pecce e Francesco Maria Guadagno, già membro effettivo della  Commissione  “Grandi  Rischi”  del  Dipartimento  di  Protezione Civile Nazionale.

Dopo la conclusione del convegno, a cui è associata una mostra fotografica della fotogiornalista Angela Varricchio sull’alluvione e sullo stato in cui versano le zone di Contrada Pantano e Parco Cellarulo, i partecipanti e gli esperti si dirigeranno proprio verso l’area del Parco per un’escursione geoarchoelogica insieme alla LIPU.

Infine, sono attese anche le considerazioni dei docenti Vincenzo Amato, Alfonso Santoriello e gli archeologi Cristiano De Vita e Daniela Musmeci, moderate da prof. Filippo Russo, sul sottosuolo di Benevento come «archivio di dati per la valutazione del potenziale archeologico e della vulnerabilità del territorio»