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Benevento – Il tramonto di una giornata piovosa è pur sempre un tramonto. E i tramonti si sposano notoriamente bene con le storie, i racconti sospesi a metà tra realtà e immaginazione. Tanto che la leggera umidità che segue la pioggia – in una cornice perennemente calorosa quale può essere il Chiostro di San Francesco – finisce per risultare addirittura funzionale all’incontro con Giuseppe Miale Di Mauro, autore napoletano di “La strada degli americani”, libro che fa della suspense uno dei suoi punti cardine. Siamo ovviamente a Benevento, nella prima serata de “I Concerti della Bottega”. In questa circostanza è toccato allo scrittore e alla compagnia dello spettacolo TVATT sollevare il sipario della settima edizione presentata dal direttore artistico Enrico Minicozzi come “un bambino che sta crescendo”. L’hanno sollevato con stili del tutto differenti, certo, ma volti al fine comune di trasmettere una percezione del loro senso artistico a tutti i presenti.

La conversazione curata dalla giornalista Melania Petriello (vedi intervista correlata) ha prodotto spunti di riflessione di vario genere e natura. Dall’importanza del confronto nella fase di concepimento di un’opera, all’uso del dialetto nei lavori di origine campana e in particolare partenopea, fino ad arrivare alle immancabili opinioni su Gomorra. Il libro di Miale Di Mauro, pur essendo scritto in italiano, sembra poter dare la sensazione di volare via in forma dialettale; Lo spettacolo teatrale TVATT, al contrario, utilizza il dialetto nelle sue forme più note in modo da fornire a chiunque la possibilità di capire: “E’ un vantaggio della lingua napoletana”, ha spiegato il regista Luigi Morra, “proveremo a sfruttarlo anche nella prossima tournée in Belgio in programma nel 2018”. Schiaffi, pugni, risse da strada sono state messe in scena con l’accompagnamento delle musiche dei “Camera” dopo due giorni di residenza e prove a piazza Dogana.

All’interno di “La Strada degli americani”, invece, dalle risse si passa agli speronamenti. Nel 2013 due ragazze furono vittime di un pauroso inseguimento nella strada che collega l’hinterland casertano a Napoli. Non denunciarono nulla, ma dopo qualche mese ascoltando il tg si resero conto che una donna era morta in circostanze simili, dopo un inseguimento su quello stesso tratto. Allora si fecero coraggio scoprirono che non erano le sole: un’altra settantina di persone, tutte di sesso femminile, avevano finito per vivere la stessa, spaventosa situazione. Tratto da una storia vera, il romanzo è arricchito dal vissuto dello scrittore: “I personaggi sono chiaramente strutturati secondo la mia fantasia; ho provato ad inserirci anche qualche esperienza di vita, specialmente quelle della mia infanzia a San Giovanni a Teduccio”, ha confidato l’autore che per la sua opera ha raccolto anche i complimenti di Marco D’Amore, il “Ciro” di Gomorra (“I protagonisti sono personaggi che sento nelle ossa, così vivi che viene voglia di interpretarli”).

Per la seconda serata il programma dei “Concerti della Bottega” prevede stasera alle 19.30 “Napoli a Spasso”, spettacolo musicale itinerante dell’uomo orchestra partenopeo, e a partire dalle 21.30 Marcello ColAssurd in concerto. Sempre a Piazza Dogana, nei giardini del Chiostro di San Francesco.