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Benevento – È un bilancio fatto di luci e ombre quello tracciato dai ristoratori di Benevento al termine del primo fine settimana di riapertura post lockdown per l’emergenza Covid-19.

La situazione non è rosea per pub, ristoranti e pizzerie. Da luoghi di svago, dove comitive di amici e famiglie si riunivano per stare in compagnia e trascorrere una serata piacevole, si sono trasformati – per alcuni – in luoghi a rischio contagio. A dire il vero, a frenare l’entusiasmo dei beneventani, spesso, è proprio la titubanza, l’incertezza creata da due mesi e oltre di chiusura: “C’è chi chiama per informarsi se c’è il rischio di creare assembramento, ma anche chi vuole accertarsi se abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza. Purtroppo la gente ha paura e non è semplice affrontare la fase di convivenza con il Coronavirus”. E’ una delle affermazioni più frequenti tra le chiacchierate con gli esercenti della città.

“Le persone hanno ancora paura di sedersi nei locali”, ha spiegato il ristoratore Mario Carfora ai microfoni ai Anteprima24. “Non credo si ritorni alla normalità pre-Covid prima di un anno. E’ purtroppo un settore in difficoltà. La ristorazione è aggregazione, nel momento in cui l’aggregazione non è consentita, la ristorazione non esiste”

Punto di forza come nelle settimane precedenti è stato l’asporto, tanti coloro che preferiscono la prenotazione da remoto e il servizio di consegna a domicilio. “Speriamo ovviamente che già tra qualche settimana i numeri inizino a migliorare – la chiosa di Carfora – ma per il momento l’80% del lavoro è ancora l’asporto”. 

La capienza dei locali è stata ridotta moltissimo per rispettare le norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento. I ristoratori però hanno la possibilità di occupare a titolo gratuito (fino al 31 ottobre) superfici più ampie, fondamentale per recuperare coperti rispettando le misure interpersonali e ampliando la sensazione di sicurezza per i clienti, allo scopo di far vivere più serenamente momenti di svago evitando gli assembramenti. “Fortunatamente abbiamo la possibilità di recuperare dei coperti con gli spazi esterni, sfruttando anche il periodo estivo. Stiamo provando inoltre ad apportare dei cambiamenti, – ha affermato lo chef Pasquale Basile ad esempio sulle fasce orarie. Abbiamo deciso di anticipare l’orario di cena: il primo turno di prenotazione parte alle 18,30 e per fortuna, almeno in questi primi giorni, la cittadinanza ha risposto bene”.

La voglia di ripartire a pieni ritmi dunque non manca, quel che però ancora scarseggia al momento sono i clienti. Non tutti in città infatti, tra gestori di pizzerie e ristoranti, hanno tirato su la serranda. Del resto, i clienti sono pochi… e si prevedono, di qui a chissà quando, incassi bassi con la gran parte dei dipendenti che resta in cassa integrazione.

Per ora l’unica speranza è che le condizioni non peggiorino, ma nell’attuale situazione di incertezza è difficile fornire una risposta.