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Benevento –  Il 4 agosto del 2017 resterà una data indelebile per l’attore napoletano Roberto Azzurro.  Quella notte d’estate Roberto rischiò di morire a causa di una brutale aggressione. L’uomo accusato di aver tentato di ucciderlo attraverso diverse coltellate alla gola e all’addome e vari colpi alla testa scagliati con una pietra, è Paulo Francisco da Silva. Mercoledì 21 febbraio il gip Loredana Camerlengo, ha fissato per il prossimo 19 aprile la prima udienza del processo che verrà celebrato con il rito abbreviato, chiesto dalla difesa dopo la proposta di giudizio immediato della Procura.

Paulo, difeso dall’avvocato Antonio Bruno Romano,  ha 38 anni, è di origini brasiliane, risiede a Benevento e da 7 mesi è in carcere con le accuse di tentato omicidio, rapina e sequestro di persona. L’attore, dopo l’aggressione venne soccorso e trasportato in fin di vita all’Ospedale Rummo di Benevento, dove riuscì incredibilmente a salvarsi. Quattro giorni dopo il fatto, il presunto aggressore, che in un primo momento aveva negato ogni addebito, durante l’interrogatorio dinanzi al Gip Flavio Cusani, in cui era presente anche un interprete richiesto dalla difesa, si avvalse della facoltà di non rispondere.

Ora, in attesa dell’inizio del processo, Roberto Azzurro, rappresentato dall’avvocato Laura Silvestri dello studio legale Peconi di Pietrasanta (Lucca), è tornato a recitare a Benevento. Lo ha fatto nella serata di ieri, sabato 10 marzo, al Nuovo Magnifico Teatro Visbaal al Rione Triggio, portando in scena “Scarrafunera” di Christian Izzo.

Prima di entrare in scena, però, Roberto ai nostri microfoni ha voluto ripercorrere quei momenti e raccontare il suo attuale stato d’animo:

Sarà un processo molto delicato perché è un tentato omicidio con efferatezza che ha fatto il mio aggressore che è ovviamente in carcere adesso. Sarà delicato – precisa Azzurro  –  perché purtroppo è coinvolta una famiglia beneventana per bene e molto in vista, conosciuta e rispettabile e che purtroppo è stata infangata per via di questo tentato omicidio. Il processo sarà un rito abbreviato perché gli è stato concesso anche se altre cose non gli sono state concesse. Spero che andrà come deve andare perché lui è un nullatenente e io per i danni che ho subito, ho avuto 30 coltellate e sono stato in fin di vita, dovrei essere anche risarcito. Sono un attore – sottolinea Roberto – , ho degli sfregi in faccia e sono stato ampiamente danneggiato, per cui in qualche modo io rischio di uscire sconfitto. Dico questo non perché io sia un giustizialista ma perché spero che la giustizia mi assicuri che io tra 5 anni non incontri il mio aggressore per la strada e debba avere di nuovo paura”.

L’attore napoletano ha paura di incontrare fin troppo presto il suo presunto aggressore:

“Non ne faccio qualcosa di soggettivo ma la paura c’è visto che in Italia la giustizia è un po’ una vicenda complicata perché sono in carcere persone che non ha fatto niente di così grave quando poi assassini che hanno provocato la morte di qualcuno sono liberi; non nel mio caso, per fortuna, che sono incredibilmente sopravvissuto ed è una cosa abbastanza speciale. Speciale – continua – perché pare che io sia il secondo essere umano nella storia dell’umanità conosciuta ad essere sopravvissuto per una aggressione del genere quindi abbiamo la certezza che sia stata una cosa veramente molto efferata e molto grave che ha fatto questo signore. Il primo che praticamente mi supera in questo primato è Lucky Luciano, il mafioso che fu anche lui sgozzato, accoltellato e lasciato sulla spiaggia; tutti pensarono che fosse morto e invece era vivo e il giorno dopo fu ritrovato e per questo si chiama Lucky. Dunque spero di non dover cambiare città perché sinceramente andare sul Corso Garibaldi a Benevento e trovarsi di faccia una persona che mi ha dato 30 coltellate e ha tentato di buttarmi giù dal burrone e mi ha dato un masso in testa, cercando ripetutamente di spaccarmi il cranio, è davvero qualcosa che se ne facesse un film sarebbe un film comico perché è talmente incredibile che io sia sopravvissuto a una cosa così grottesca che è assurdo che stia qui a parlarne. Per fortuna, però, ce l’ho fatta.”

“In qualche modo – ha concluso l’attoreBenevento mi ha dato questa sciagura ma mi ha anche ridato la vita. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente l’Ospedale Rummo, i medici, i tre chirurghi che per una notte intera mi hanno operato e riportato in vita”.

Clicca sul link per le immagini dell’intervista e dello spettacolo di Roberto Azzurro.

Azzurro al Magnifico Visbaal incanta il pubblico con Scarrafunera (VIDEO)