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Roma – Gli episodi pesano, soprattutto nel mondo del calcio. Nel dubbio chiedere al Benevento, al quale non basta una buona prestazione per uscire indenne dall’Olimpico. La formazione di Pippo Inzaghi paga anzi un dazio eccessivo, incassando cinque reti dalla Roma. Un passivo pesante e che non rispecchia in pieno quanto visto sul rettangolo di gioco. Deve accontentarsi di tornare a casa a testa alta, con la consapevolezza di aver messo paura a un avversario più quotato. Il vero nemico adesso è il calendario che metterà i giallorossi davanti al derby con il Napoli.

La partita –  Fonseca torna all’antico rispolverando il 4-2-3-1, nessuna sorpresa invece per Inzaghi che conferma il 4-3-2-1 previsto alla vigilia. A pagare è la continuità scelta dal tecnico ospite che al minuto numero cinque si ritrova in vantaggio. Fallo laterale di Dabo, Caprari si accentra e calcia, la deviazione di Ibanez disegna una traiettoria che beffa Mirante. La Roma accusa il colpo, privata anche delle convinzioni che si era costruita con la difesa a tre. Gli uomini di Fonseca non riescono a imprimere ritmo alla gara, rischiando su un’occasione non finalizzata da Lapadula. Alla mezz’ora, però, arriva il pareggio. Nasce tutto da un intervento di Mancini su Caprari considerato regolare dal direttore di gara. L’azione si sviluppa sulla sinistra, Spinazzola arriva sul fondo e serve Pellegrini, il tiro respinto del centrocampista diventa un assist per Pedro che bissa così la rete di Udine. Questa volta il gol si rivela mortifero per il Benevento che tre minuti dopo si ritrova addirittura sotto nel punteggio. Difesa sannita impreparata su un lancio di Mirante per Mkhitaryan, l’armeno controlla e sfrutta al meglio il due contro due, offrendo a Dzeko l’assist del vantaggio romanista. A un passo dall’intervallo è il var a salvare la Strega, l’occhio elettronico annulla il tris di Mkhitaryan che avrebbe indirizzato la gara.

Al rientro in campo il Benevento presenta una novità: fuori l’ex Iago Falque e dentro Insigne. La prima opportunità del secondo tempo porta la firma di Mkhitaryan, conclusione alta, e fa il paio con un tiro sul fondo di Caprari. All’8’ ingenuità di Veretout in fase di impostazione, il francese sbaglia il controllo e tocca in area Ionita. Ayroldi decreta il calcio di rigore, parato da Mirante e ribadito in rete da Lapadula che si era presentato sul dischetto. E il gol cambia un’altra volta l’inerzia della partita. Il Benevento torna a fare la voce grossa all’Olimpico, andando a un passo dal clamoroso ribaltone. Lapadula spreca a tu per tu con Mirante e sul successivo tap in si fa ribattere il tiro da un miracoloso intervento di Ibanez. Serve un episodio alla Roma e arriva al 21’, quando Montipò esce al limite della sua area entrando in contatto con Pedro. Ayroldi fischia il secondo penalty della serata, trasformato con freddezza da Veretout. La gara regala fiammate improvvise. Se da un lato Dzeko si vede negare da Montipò la doppietta, sul fronte opposto Ionita manca di un nulla il bersaglio grosso. Il bosniaco, però, sfrutta subito l’occasione per rifarsi. Villar lavora un grande pallone a metà campo e lancia in porta Mkhitaryan, l’armeno è altruista nel permettere a Dzeko di insaccare il quarto gol romanista. Sopra di due reti si aprono praterie davanti agli attaccanti di casa e Mkhitaryan si divora il quinto centro. Quello lo firma Perez al termine di un’azione straordinaria. Lo spagnolo supera tre avversari in velocità e di sinistro la mette all’angolino, lontano dalla portata di Montipò. E’ il punto esclamativo alla vittoria della Roma che si impone con lo stesso punteggio di tre anni fa.

Roma-Benevento 5-2

Reti: 5’pt Caprari, 31’pt Pedro, 34’pt Dzeko, 10’st Lapadula, 24’st Veretout (rig.), 32’st Dzeko, 44’st Perez

Roma (4-2-3-1): Mirante; Santon (28’st Peres), Mancini, Ibanez (33’st Kumbulla), Spinazzola; Cristante, Veretout (28’st Villar); Pedro (33’st Perez), Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko (39’st Mayoral). A disp.: Lopez, Boer, Jesus, Fazio, Kumbulla, Darboe, Zalewski. All.: Paulo Fonseca

Benevento (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Glik, Caldirola, Foulon (41’st Maggio); Ionita, Schiattarella (37’st Hetemaj), Dabo (30’st Improta); Falque (1’st Insigne), Caprari; Lapadula (37’st Sau). A disp.: Manfredini, Lucatelli, Tuia, Pastina, Basit, Tello, Di Serio. All.: Filippo Inzaghi

Arbitro: GiovanniAyroldi di Molfetta

Assistenti: Stefano Del Giovane di Albano Laziale e Mauro Galetto di Rovigo

Quarto uomo: Marco Piccinini di Forlì

Var (AVar): Paolo Mazzoleni di Bergamo (Valentino Fiorito di Salerno)

Ammoniti: Ibanez, Veretout, Santon per la Roma, Caprari, Foulon per il Benevento

Note – Recupero: 3’pt, 3’st